Pensioni quota 100 ultime notizie, problemi nella pubblica amministrazione: la misura è a rischio?
Le pensioni quota 100 preoccupano la Cgil che in un rapporto ha manifestato le criticità di questa misura che provocherebbe l'uscita di massa di molti dipendenti pubblici
Pensioni quota 100 ultime notizie, questa misura è a rischio? L’opzione delle pensioni quota 100, che fa parte della manovra economica, continua a far discutere. L’allarme è stato lanciato questa volta dalla Cgil. A quanto pare l’uscita anticipata dal lavoro a 62 anni (o più) con 38 di contributi, potrebbe riguardare un tale numero di persone da creare seri problemi ad alcuni settori pubblici. In effetti è stato stimato che sarebbero circa 500mila i dipendenti pubblici ultrasessantenni tra il 2019 e il 2021. Molti di loro potrebbero scegliere di avvalersi della quota 100 per andare in pensione anticipata e l’esodo di personale, stando allo studio della Cgil, potrebbe essere davvero preoccupante.
PENSIONI QUOTA 100 ULTIME NOTIZIE, ECCESSIVO ESODO DI PERSONALE SECONDO LA CGIL: MOLTI SETTORI PUBBLICI POTREBBERO ANDARE IN TILT
L’uscita di massa di un gran numero di lavoratori potrebbe creare non pochi problemi ad alcuni settori pubblici. E’ il caso ad esempio della Sanità. Qui i dipendenti che potrebbero avvalersi della misura delle pensioni quota 100 potrebbero essere 221.345.
Il tutto si basa su alcune percentuali riguardanti il 2016. In questo anno infatti, il 39% dei dipendenti del settore pubblico aveva un’età compresa tra i 58 e i 67 anni. Gli under 40 erano il 10% mentre coloro che hanno un’età compresa tra i 45 e i 54 anni erano il 36%. Andando a fare un quadro della situazione per il triennio che va dal 2019 al 2021, appare chiaro che i dipendenti pubblici ultrasessantenni in Italia potrebbero essere circa 500mila. Dunque, di questi, molti potrebbero optare per l’opzione delle pensioni quota 100.
Uscendo dal lavoro un elevato numero di persone, i disagi potrebbero riversarsi sui cittadini. I servizi maggiormente a rischio sarebbero quelli per l’infanzia, quelli sanitari e di assistenza sociale, così come la vigilanza urbana. Il rapporto della Cgil è dunque allarmante. In particolare bisogna prestare particolare attenzione al Sistema Sanitario Nazionale. Qui potrebbe esserci una riduzione del personale pari a -34,1%. Sarebbero circa 221.345 dipendenti. Nel Lazio la percentuale potrebbe arrivare al 37,4%.
Cosa significa tutto questo? Che non si può parlare di pensionamento anticipato senza mettere a punto un chiaro piano di assunzioni in grado di far fronte all’uscita dei lavoratori. Si rischia altrimenti di lasciare scoperti dei posti di lavoro indispensabili a garantire un certo servizio ai cittadini, soprattutto dal punto di vista sanitario.
A parlare a Rai Tre di questo argomento è il Ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, che ha dichiarato che “si farà una norma ad hoc” per quanto riguarda le pensioni della Pubblica amministrazione. Questo per far sì che venga garantita “la continuità dell’azione amministrativa“.