Sigarette elettroniche: arriva la tassa di 5 euro e la fine dei mercati online
Le ultime notizie parlano di una nuova tassa per i liquidi delle sigarette elettroniche, che non potranno più essere vendute online
Arriva la tassa sulle sigarette elettroniche. Due brutte notizie per i consumatori di questi prodotti. Le ultime notizie rivelano che il Senato ha approvato una proposta che vede lo stop delle vendite online. Nel frattempo, la Corte Costituzionale accetta la tassa di 5 euro sui liquidi legati alle sigarette elettroniche. Dunque, con l’arrivo di questa nuova norma, tali prodotti potranno essere venduti solo nelle tabaccherie e nei punti vendita autorizzati. Pertanto, l’acquisto non potrà più avvenire online.
NUOVA NORMA SULLE SIGARETTE ELETTRONICHE ULTIME NOTIZIE: TASSA SUI LIQUIDI E LA FINE DEI MERCATI ILLEGALI
Cattive notizie per i consumatori di sigarette elettroniche. Simona Vicari, esponente di Ap, ha presentato il nuovo emendamento, attraverso il quale si passerà ai monopoli. In questo modo la vendita verrà consentita solo alle tabaccherie e ai punti autorizzati. Il tutto non potrà avvenire online. In tal modo potrà, dunque, essere contrastato il mercato illegale, cercando anche di ottenere un migliore “controllo sul fronte sanitario dei liquidi venduti”. Questo emendamento andrebbe a portare maggiori entrate allo Stato: stiamo parlando di circa 9,5 milioni di euro. Ma questa riforma ha portato diverse ribellioni da parte dei consumatori. Tante sono le minacce e gli insulti che, attualmente, sta ricevendo Vicari sul suo profilo Facebook. La senatrice ha addirittura dichiarato, nelle ultime ore, che i suoi siti “sono stati hackerati”, condannando così tutte le minacce da lei ricevute.
I CONSUMATORI E LE ASSOCIAZIONI SI RIBELLANO DI FRONTE ALLA NUOVA NORMA: SIMONA VICARI DA’ LE DOVUTE MOTIVAZIONI
Attraverso un post condiviso sui social, Simona Vicari ha anche dato ulteriori chiarimenti riguardanti le motivazioni che avrebbero spinto il Senato a prendere questa decisione. “Ho voluto non solo porre fine a un autentico traffico illegale di nicotina, ma soprattutto permettere che ogni singolo prodotto messo in vendita sia preceduto da un controllo che ne permetta la tracciabilità senza dimenticato l’aspetto sanitario e il recupero di un gettito di circa 10 milioni di euro, ad oggi non versato a danno delle tasche di tutti gli italiani”. La senatrice conclude avvisando che da ora in poi coloro che hanno guadagnato attraverso il mercato illecito dovranno adeguarsi, anche per rispettare la salute dei consumatori. Il presidente di Anafe (Associazione nazionale produttori fumo elettrico), Massimiliano Mancini, ha aperto un vero e proprio dibattito. “È fuorviante e scorretto considerare il mercato delle sigarette elettroniche un settore ai confini dell’illegalità. Rappresentiamo lavoratori onesti e aziende sane”. Inoltre, annuncia di volere un confronto con le istituzioni, proprio per trovare un punto d’incontro.
Si attende, inoltre, anche un ulteriore aumento dei prezzi per le sigarette comuni.