Pensione a 67 anni, Cgil si ribella: le categorie di lavoratori esenti dall’innalzamento
La nuova proposta sull'esenzione dall'innalzamento della pensione a 67 anni non convince la Cgil, che trova tale riforma insufficiente
Pensione anticipata, quali sono i requisiti per ottenerla? Secondo la Cgil questo sconto vale solo per 4300 lavoratori. Tale proposta appare, dunque, insufficiente. Solo il 2% dei pensionamenti, ogni anno, verrà salvaguardato. Le ultime notizie rivelano che la Cgil ha dichiarato che la proposta del Governo è insufficiente sia per le misure presentate sia per i lavoratori che vengono coinvolti. Solo il 2,18% delle uscite per “pensionamento anticipato e di vecchiaia” verrà coperto dall’esenzione dall’aumento dell’età a 67 anni.
LA PENSIONE ANTICIPATA RIGUARDERA’ CIRCA 4MILA LAVORATORI ULTIME NOTIZIE: LA CGIL NON ACCETTA
La proposta del Governo sulla pensione anticipata riguarderà solo 4305 persone ogni anno. Un risultato abbastanza insufficiente, secondo la Cgil. Dunque, tutto ciò avrà un “impatto irrisorio“. E’ questo ciò che si legge da un rapporto creato dalla Cgil, la quale ha parlato della nuova proposta che potrebbe essere messa in atto il prossimo 18 novembre a Palazzo Chigi. Lo studio effettuato rileva i costi aggiuntivi dello Stato e dei lavoratori per i prossimi anni. In particolare, la Cgil ci tiene a precisare che i lavoratori interessati all’esonero dall’innalzamento dell’età pensionabile saranno davvero pochissimi. In termini di percentuale si parla del 2,18%. In tutto sarebbero stati contati 3639 lavoratori del settore privato e 666 in quello pubblico.
A decretare questi dati sarebbero i criteri proposti dalla nuova riforma. I costi che verranno registrati potrebbero essere di circa 61 milioni di euro. 4 milioni potrebbero essere distribuiti nell’anno 2018, mentre 26 milioni nel 2019 e i restanti 31 milioni nel 2021. In definitiva, il Governo e i sindacati non starebbero rispettando l’accordo preso l’anno scorso. Il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, dichiara che “gli impegni sottoscritti l’anno scorso con il sindacato sono stati sostanzialmente disattesi”. Pertanto, si augura che l’Esecutivo presenti un documento con contenuti diversi da quelli che sono stati fino ad ora illustrati. In caso non dovesse accadere ciò, Ghiselli afferma che la Cgil continuerà ad essere coerente con gli impegni presi con tutti i lavoratori e i pensionati italiani. Pertanto, garantisce che verranno intensificate le loro mobilitazioni per migliorare questa situazione.
LE CATEGORIE CHE POTREBBERO EVITARE L’INNALZAMENTO A 67 ANNI DELLA PENSIONE DI VECCHIAIA
Ricordiamo che questo innalzamento delle pensioni a 67 anni avverrà dall’1 gennaio 2019.
- Infermieri e ostetriche che fanno i turni di notte
- Maestre di asilo nido e di scuola materna,
- Macchinisti ferroviari,
- Badanti di persone non autosufficienti,
- Gruisti,
- Pescatori,
- Braccianti agricoli,
- Muratori,
- Camionisti,
- Addetti alle pulizie,
- Conciatori di pelli,
- Facchini,
- Addetti alla raccolta dei rifiuti,
- Operai della siderurgia,
- Stampatori a caldo,
- Marittimi.