Pensione di vecchiaia come si calcola dopo nuovi requisiti e ultime leggi
Ecco cos'è la pensione di vecchiaia, quali sono i requisiti per poterla ottenere e tutti i cambiamenti ottenuti fino all'anno 2018
In molti potrebbero chiedersi: cos’è la pensione di vecchiaia? Ne sentiamo parlare quasi tutti i giorni, eppure c’è qualcuno che ancora non ha ben chiara la precisa definizione. Vediamo ora insieme di cosa stiamo parlando. La pensione di vecchiaia è quel trattamento che viene destinato alle persone che hanno una determinata età e che hanno portato avanti una contribuzione di regola per non meno di 20 anni. Questo trattamento viene erogato dall’assicurazione generale e dall’Inps al momento del compimento di una determinata età. La Legge Fornero, dall’anno 2012, ha fissato come requisito d’accesso il raggiungimento dei 66 anni per gli uomini e per le lavoratrici del pubblico impiego.
Invece, le lavoratrici dipendenti del settore privato possono usufruire del trattamento pensionistico a 62 anni. Mentre le autonome e la parasubordinate a 63 anni. Per queste ultime due categorie la Riforma aveva annunciato un innalzamento graduale dei requisiti. In tal modo, entro l’anno 2018 l’età pensionabile tra uomo e donne verrà messa alla pari. Vediamo ora nel dettaglio quali sono i requisiti necessari per ottenere la pensione.
COS’E’ LA PENSIONE DI VECCHIAIA ULTIME NOTIZIE: I REQUISITI FINO ALL’ANNO 2018
Coloro che sono lavoratori dipendenti del settore privato o pubblico dal 2016 possono raggiungere la pensione a 66 anni e 7 mesi. Questo requisito vale anche per le lavoratrici del settore pubblico. Le lavoratrici dipendenti possono usufruire della pensione a 65 anni e 7 mesi, mentre quelle autonome a 66 anni e 1 mese. Ma dall’anno 2018, tutti i lavoratori e le lavoratrici potranno accedere al trattamento pensionistico al raggiungimento dei 66 anni e 7 mesi. Come vi abbiamo già rivelato, ogni individuo deve presentare un requisito contributivo di almeno 20 anni. Per alcuni lavoratori vi è anche l’opportunità di accedere alla prestazione di vecchiaia con 15 anni di contributi. E’ stata l’Inps a chiarire questo particolare. Infatti, con la Circolare Inps 16/2013 viene affermato che, anche dopo la Riforma Fornero, vi è la possibilità di accedere alla pensione anche con 15 anni di contributi. Questa regola vale per i lavoratori quindicenni, soprattutto donne, e i lavoratori con attività discontinue. Stiamo parlando ad esempio di lavoratori agricoli o dello spettacolo, di coloro che hanno lavorato per i servizi domestici e familiari.
Nonostante ciò, il requisito d’età della Legge Fornero deve essere rispettato. I lavoratori che hanno effettuato il primo accredito contributivo dall’anno 1996, hanno la possibilità di ottenere il trattamento pensionistico seguendo i requisiti sopra elencati. Invece, il resto dei lavoratori, oltre a tenere conto dei vari requisiti, devono anche avere un importo della pensioni superiore a 1,5 volte quello dell’assegno sociale. In caso contrario si ha l’opportunità di ottenere la prestazione di vecchiaia all’età di 70 anni. La Riforma del 2011 prevede che la pensione decorre sempre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui il lavoratore ha raggiunto l’età prevista. Per ricevere la prestazione pensionistica è necessario cessare il lavoro dipendente. Non vale la stessa regola per quello autonomo, che può essere ancora svolto.