Pensioni precoci: quota 41 e Ape Social cambiano requisiti, ultime notizie su anni contributivi richiesti
I lavoratori precoci attendono la pubblicazione dei decreti attuativi su Ape e quota 41 in Gazzetta Ufficiale. Ecco le ultime notizie sui requisiti proposti
Con la Manovra 2017 sono in arrivo importanti novità per le pensioni precoci: cambiano i requisiti relativi a quota 41 e Ape Social. Le ultime notizie sulle pensioni anticipate riguardano principalmente i lavoratori addetti alle mansioni usuranti, i disoccupati e i lavoratori agricoli. Vediamo ora nel dettaglio cosa potrebbe cambiare secondo le ultime news e quali sono dunque le modifiche richieste ai requisiti utili attualmente per andare in pensione. Ecco di seguito le proposte e le novità sui decreti attuativi alla riforma pensionistica 2017, con la possibilità per alcune categorie di lavoratori di uscire dal mondo del lavoro con 30 anni di contribuzione, senza cioè dover attendere gli attuali 36 anni di contributi versati.
Ape Social: requisiti
La nuova proposta riguardo la pensione anticipata prevede una richiesta per modificare la legge e permettere ad alcune categorie di beneficiare dell’Ape Sociale non più a partire da 36 anni di contributi, ma a partire da 30 anni di contribuzione. In poche parole un abbuono di 6 anni previsto esclusivamente per alcuni lavoratori addetti alle mansioni usuranti, tra i quali rientrerebbero, ad esempio, i conduttori di gru, gli operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia. Tali categorie di lavoratori, stando alle ultime notizie, potrebbero quindi a breve fruire di uno sconto consistente sui contributi da versare. La proposta di modifica della riforma pensioni dovrebbe essere votata la prossima settimana. Invece, per altre categorie di lavoratori come ad esempio i facchini, gli addetti alle pulizie e gli infermieri, l’uscita anticipata dal mondo lavorativo resterebbe a partire da 36 anni di contributi.
Quota 41: requisiti
Nei prossimi giorni sono in programma nuovi dibattiti per discutere la possibilità di estendere l’uscita anticipata ai lavoratori precoci. In modo particolare, si dovrebbe discutere della possibilità di assicurare l’uscita anticipata anche nei casi in cui la disoccupazione non ha consentito di fruire degli ammortizzatori sociali. Un’altra novità rilevante interessa i lavoratori agricoli, questi ultimi infatti potrebbero essere anche loro inseriti nella quota 41, a condizione che si trovino in stato di disoccupazione da 3 mesi almeno. Con lo stesso emendamento viene richiesta l’ammissione alla pensione anticipata per i lavoratori in stato di disoccupazione per licenziamento che non percepiscono il sussidio di disoccupazione. Contrariamente a quanto previsto dalla scorsa Legge di Bilancio, oggi si sta cercando di muovere numerosi passi importanti per permettere l’uscita anticipata dal mondo del lavoro a una cerchia più larga di persone e non soltanto a un numero ristretto di precoci.
Pensioni precoci: decreti attuativi
Per l’ufficializzazione delle ultime notizie sulle pensioni precoci di attende la pubblicazione dei decreti attuativi sulla Gazzetta Ufficiale. L’attesa è tanta perché come abbiamo visto e affermato anche da Maria Elena Boschi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sono in arrivo news davvero importanti. Per le novità definitive sulle pensioni per tutti coloro interessati a conoscere i dettagli finali su quota 41 e Ape Sociale, misure importanti introdotte con la riforma pensionistica, si dovrà attendere la GU. Meglio infatti evitare di perdersi in indiscrezioni prive di fondamenta.
Gli emendamenti alla Manovra 2017 sulla riforma pensioni sono stati avanzati dal PD e alcuni di essi sono a firma dell’ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano. Non si tratta ancora di nulla di ufficiale, ma ad oggi le premesse per una svolta sembrano esserci tutte. Le proposte sono al vaglio della Commissione e nel giro di pochi giorni sono attese buone notizie. Solo dopo la conclusione di tutto l’iter procedurale previsto saranno resi ufficiali i nuovi provvedimenti sulle novità riguardo le pensioni precoci.
Siamo in dirittura di arrivo, ma visto che la riforma pensioni sarebbe già dovuta partire lo scorso 1° maggio, meglio aspettare la definitiva pubblicazione prima di ogni ottimistico commento e prima di avere un quadro completo della situazione.