Pensioni precoci: Ape Social, quota 41 e Ape Volontaria: ultime notizie, domanda e decreti attuativi
Secondo le ultime novità sulle pensioni precoci, il cammino di Ape Social e Ape Volontaria potrebbe dividersi definitivamente. Per la prima si studia una proroga della domanda, per la seconda e quota 41 mancano i decreti attuativi
Ancora molta confusione, ma anche qualche spiraglio positivo, sul dossier relativo alle pensioni precoci. Nonostante manchi davvero poco al primo maggio 2017, data clou per l’attuazione della normativa sui lavoratori precoci, vi sono ancora punti oscuri da chiarire. Più nel dettaglio, mentre per quello che riguarda l’Ape Social sono arrivati i tanto invocati decreti attuativi su Ape volontaria e modifiche a quota 41 si è ancora in alto mare. Ovviamente questa situazione di stand by sta mettendo a dura prova la pazienza dei diretti interessati che da mesi attendono risposte precise a un dossier da cui dipende il futuro della sostenibilità del sistema previdenziale italiano. Ecco quindi tutte le ultime novità a tal riguardo aggiornate al 30 aprile.
Pensioni precoci: ultime notizie sui decreti
Caratteristiche e requisiti di Ape Volontaria e quota 41 precoci continuano ad essere ancora poco definite nonostante un dibattito che dura oramai da mesi. Viceversa, stando alle ultime notizie sul prestito pensionistico, per quello che riguarda l’Ape Social sono stati fatti dei passi in avanti considerevoli.
In generale come confermato dal dibattito su Facebook nei vari gruppi di lavoratori precoci, su questo fronte della più vasta riforma delle pensioni, è evidente che i politici italiani non sono riusciti ad arrivare ad un accordo che sia chiaro e che consenta ai pensionati di poter effettivamente poter essere in grado di sfruttare queste particolari forme di pensione anticipata.
E mentre al Governo si discute ancora, lavoratori e sindacati temono che possa slittare ancora l’entrata in vigore di queste particolari formule che garantiscono la possibilità di andare in pensione in modo anticipato.
Ape Social decreti attuativi: pagamenti a partire da fine anno
Sull’Ape Social la battaglia che hanno condotto i sindacati è stata molto dura e, come evidenziato dagli stessi lavoratori, è stato solo grazie all’impegno delle single sindacali se il governo ha chiarito tanti aspetti dell’Ape Social emanando i decreti attuativi. Il chiarimento, secondo molti diretti interessati, è però arrivato in terribile ritardo alla luce di quelle che sono le tempistiche stabilite per fare domanda.
E’ stato comunque proprio grazie a questa pressione, che si è riusciti ad avere una certa chiarezza sul primo pagamento che dovrebbe avvenire tra ottobre e dicembre 2017. Una notizia sicura riguarda invece il prestito pensionistico: esso dovrà venire restituito in 260 rate per una durata di circa vent’anni. Le ultime notizie sull’Ape Social non riguardano però solo l’emanazione dei tanto attesi decreti attuativi. Il Consiglio di Stato, infatti, notizia di oggi 30 aprile, si è espresso sul caso Ape Social consigliando di allargare la finestra per presentare la domanda fino al 31 luglio. Il motivo per cui secondo il Consiglio di Stato ci deve essere questo slittamento è facilmente intuibile. I decreti attuativi sull’Ape Social sono arrivati in ritardo e quindi, alla luce dei numerosi correttivi introdotti e delle altre correzioni richieste, i tempi sono diventati molti stretti. La questione domanda Ape Social, quindi, potrebbe presto presentare delle novità.
Ape volontaria e Quota 41 decreti attuativi: il mistero prosegue
Nonostante la questione quota 41 faccia parte dell’agenda del governo oramai da anni, ad oggi su questo punto della riforma della pensione anticipata non è stata messa la parola fine a causa dell’assenza dei decreti attuativi.
Anche sull’Ape Volontaria, ad oggi 30 aprile 2017, i decreti attuativi non sono ancora stati definitivamente chiariti. L’assenza di certezza ha già determinato la forte presa di posizione da parte dei sindacati e non si escludono quindi iniziative di mobilitazione.
Ape volontaria come funziona
Per quello che riguarda il meccanismo di funzionamento dell’Ape volontaria, ad essere certi sono requisiti e limiti di applicazione. Tra i primi c’è l’età anagrafica dell’aspirante pensionato, che deve essere pari a 63 anni. A questo requisito vanno poi aggiunti i 20 anni di contributi versati. Ad oggi la normativa prevede un solo limite per l’Ape volontaria: si potrà sfruttare tale scelta solo quando mancano esattamente 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia naturale. A differenza dell’Ape Social, però, per quello che riguarda l’Ape Volontaria è evidente che servirà ancora tempo per chiarire molti aspetti.