Economia

Pensioni precoci: quota 41 e Ape Social in partenza, ultime notizie su requisiti definitivi anticipo pensionistico

Con la pubblicazione dei decreti attuativi su Ape Social e quota 41 è tutto pronto per la partenza dell'anticipo pensionistico. Le ultime notizie sulle finestre previste e le differenze tra i due strumenti

Con la Legge di Stabilità, il Governo ha voluto provvedere a quelle fasce di cittadini che versano in situazioni economiche valutate come gravose. Uno dei propositi è stato quello di garantire un trattamento pensionistico precoce. In relazione agli strumenti per tutelare le cosiddette pensioni precoci, il governo ha individuato nella quota 41 e nell’Ape Social le due strade da seguire.

Più nel dettaglio, Ape Social consiste, appunto, nella possibilità concessa al lavoratore di usufruire della sua pensione prima della normale scadenza. La durata massima è di 3 anni e 7 mesi, per cui è concessa a chi ha compiuto i 63 anni di età, essendo stabilità a 63 anni e 7 mesi il limite per presentare la richiesta di pensionamento.

Ape social chi ha diritto

Le categorie ammesse a questo trattamento pensionistico precoce sono:

  • Disoccupati privi di ammortizzatori sociali, che hanno versato almeno 30 di contributi;
  • Disabili che patiscono una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%, con 30 di contributi versati;
  • Cittadini che assistono da sei mesi il coniuge o un parente di primo grado che versa in condizione di disabilità, che hanno versato almeno 30 di contributi;
  • Cittadini che svolgono i c.d. lavori usuranti da almeno 6 anni consecutivi ed hanno versato 36 anni di contributi. Esiste una lista redatta dal ministero che indica quali sono i lavori da considerare usuranti.

Secondo le ultime news di oggi 22 aprile, per conseguire il trattamento pensionistico anticipato previsto dall’Ape Sociale, il contribuente non deve superare un reddito lavorativo pari a 8 mila euro l’anno, né percepire eventuali indennità di disoccupazione.

Quota 41 requisiti

In deroga alla normativa chiamata Legge Fornero sulla pensione anticipata, la Legge di Stabilità ha introdotto la Quota 41. Questo provvedimento prevede la possibilità del trattamento anticipato pensionistico a coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni, sempre se hanno svolto la loro attività per almeno 12 mesi, anche senza versamento dei contributi. Tale intervento è di tipo selettivo, cioè cerca di intervenire agevolando una precisa categoria di lavoratori che risponda ai seguenti profili:

  • Sia disoccupato a seguito di cessazione del rapporto per licenziamento, anche collettivo, dimissione per giusta causa o risoluzione consensuale. Inoltre è richiesto che non riceva più da tre anni le prestazione per la disoccupazione.
  • Sia lavoratore dipendente o autonome che, al momento della presentazione della domanda, da almeno sei mesi convive con il coniuge o un parente di primo grado affetto da handicap come previsto dall’art. 3, comma 3, Legge 5/febbraio/1992 m° 104;
  • Sia lavoratore dipendente o autonomo con una riduzione della capacità lavorativa, accertata da un’apposita commissione presso l’INPS, uguale o superiore al 74%;
  • Sia lavoratore dipendente che svolge una delle professioni indicate nell’elenco del ministero come attività particolarmente difficoltose e rischiose, sempre se le abbia svolte per almeno 6 anni;
  • Siano lavoratori dipendenti che rispondano alle condizioni di cui all’art. 1, comma 1 a 3, del Decreto Legislativo 21/Aprile/2011 n° 67. Cioè siano lavoratori che svolgono mansioni usuranti o notturne.

La Quota 41, alla luce di quelle che sono state le ultime novità, è rivolta ai lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, ai fondi ad essi sostitutivi e gestioni speziali dei lavoratori autonomi. Il beneficio comporta uno sconto sui mesi mancanti per usufruire del trattamento pensionistico, sempre se esiste un’anzianità contributiva di 41 anni.

Ape Social e Quota 41 differenze

Come si desume, le differenze principali che esistono tra i due provvedimenti riguardano le categorie a cui devono venire applicate e le condizioni per il trattamento pensionistico anticipato. Sorvolando sull’elencazione precedente sui tipi di obblighi e vincoli, si nota immediatamente che il fattore contributivo è uno dei primi elementi. Nell’Ape Sociale è richiesto un lasso di tempo contributivo che varia dai 30 ai 36 anni massimo.

Diversamente per l’altro provvedimento è stabilito il versamento di almeno 41 anni di contributi. Risalta anche altro importante elemento. Nel primo provvedimento è previsto un reddito annuo non superiore agli 8 mila euro, nel secondo non è esiste limite simile. I due istituti introdotti con la Legge di Stabilità, sebbene riguardanti entrambi il trattamento pensionistico anticipato, sono nati per fornire, ipoteticamente, sostegno a categorie di lavoratori sforniti di adeguati mezzi o versanti in condizioni disagiate.

Ape social e quota 41 ultime notizie al 22 aprile 2017

Il Premier Gentiloli ha apposto le firme ai decreti attuativi che riguardano anche i due provvedimenti previdenziali appena esaminati. Sebbene i dettagli non siano ancora chiari, esistono due finestre temporali precise per proporre le domande. La prima, dal 1° maggio al 30 giugno, che consente di presentare la richiesta solamente a chi ha maturato i requisiti necessari entro la fine dell’anno. La seconda, dal 1° gennaio 2018 al 31 marzo 2018, per coloro che maturano i requisiti entro l’anno prossimo.

Tuttavia i sindacati, in testa la Cgil, hanno fatto notare che il lasso di tempo concesso, constatando il numero approssimativo di richiedenti, non è sufficiente al disbrigo di tutte le domande e dei relativi iter procedurali al fine di ottenere il trattamento pensionistico anticipato. Di conseguenza viene preteso dal Governo di provvedere adeguatamente, affinché conceda maggiore spazio ai richiedenti.



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