Economia

Riforma pensioni 2017: precoci e Ape social, ultime notizie dopo tavolo con governo

Tanti i temi toccati nell'incontro tra governo e sindacati sulla riforma delle pensioni 2017. Le questioni aperte sono Ape social e precoci ed è su questi punti che si cercano le ultime notizie

news pensioni

La riforma delle pensioni continua ad essere al centro del dibattito politico anche negli ultimi giorni. Di atti concreti, stando alle ultime notizie, non c’è traccia. Ciò che abbonda, invece, sono gli scambi di proposte e controproposte tra le parti in causa. Ad oggi 23 febbraio, i fronti aperti per quello che riguarda la riforma delle pensioni 2017, sono essenzialmente tre: pensioni dei precoci e quota 41, Ape social e pensione anticipata.

L’ultimo incontro fra sindacati e Governo si è tenuto appena 36 ore fa. Al centro, come sempre, la riforma delle Pensioni e gli sviluppi su un tema che è da sempre in cima all’agenda dei governi succedutisi negli ultimi anni.
Dopo la Riforma Fornero in particolare, che aveva introdotto un innalzamento tout court dell’età pensionabile, si è palesata la necessità di apportare modifiche che consentissero agevolazioni previdenziali a lavoratori precoci e soggetti impegnati nei lavori cosiddetti usuranti.


Riforma Pensioni 2017: le ultime proposte

Al centro delle proposte e oggetto di eventuali modifiche da parte del Governo, diverse questioni, che riguardano il sistema previdenziale nella sua complessità. Non solo quindi le pensioni attualmente erogate dall’Inps, ma i parametri da adottare per il riconoscimento di pensioni a chi è rimasto escluso dalle modifiche imposte dalla Riforma del Governo Monti. La riforma delle pensioni ideale, oggi come oggi, inoltre, non può perdere di vista i giovani ai quali il sistema pensionistico dovrà essere in grado di riconoscere un trattamento pensionistico che ad oggi appare non solo lontano, ma soprattutto, inidoneo a garantire sufficiente supporto reddituale. Il dibattito sugli interventi da adottare in tal senso è completamente aperto con l’Inps che ha assunto la posizione di censore dei conti. 

Aumento pensioni minime e possibili news

A partire da gennaio, sono entrate in vigore le nuove agevolazioni fiscali a favore dei pensionati con redditi più bassi. In particolare per i titolari di pensione compresa fra i 2500 euro e i 55 mila euro sono state innalzate le detrazioni Irpef. Ciò si tradurrà in cedolini inps più pesanti per migliaia di titolari delle pensioni più basse.
Nella sostanza si innalzerà la cosiddetta no tax area, che passerà dai 7500 euro agli 8.125 euro. Sopra questa cifra, le agevolazioni sull’Irpef diminuiranno proporzionalmente all’aumentare del reddito annuo percepito, fino alla soglia massima prevista, di 55 mila euro. Come confermato dalle ultime notizie, l’aumento delle pensioni minime è comunque giudicato ancora poca cosa e quindi si attese la riforma delle pensioni per sperare in qualcosa in più.

Anticipo pensionistico lavori usuranti

Altro tema ‘scottante’ sul tavolo delle trattative fra governo e sigle sindacali, è l’anticipo pensionistico – salito agli onori delle cronache come Ape.
In questo caso il problema si intreccia con quello dei lavori usuranti. La riforma prevede che nel 2017 e nel 2018, potranno richiedere la pensione anticipata coloro che abbiano svolto lavori che abbiano comportato usura sotto il profilo fisico. In particolare sono stati così classificati i lavori svolti in miniera, in luoghi sotterranei come cave e cassoni. Chi sia stato impiegato in catene di montaggio o abbia coperto turni prevalentemente notturni.

Sono ricompresi in questa categoria conducenti di mezzi con almeno nove posti, adibiti al trasporto collettivo. Alla luce delle ultime notizie, per avere diritto di richiedere la pensione anticipata, il lavoro usurante dovrà essere stato svolto per non meno di sette anni negli ultimi 10 anni oppure per almeno metà della propria vita lavorativa. Nel caso in cui il lavoratore voglia accedere alla pensione anticipata, dovrà presentare sia la domanda di accesso al trattamento anticipato sia la richiesta di pensione. Al oggi 22 febbraio le scadenze da ricordare sono due: una il primo marzo 2017 se le condizioni dovessero maturare entro il 2017. L’altra invece il primo maggio 2018 se i requisiti matureranno entro il 2018.

Ape social disoccupati

Altro tema caldo delle ultime notizie flash, è l’ape social. Tecnicamente si tratta della possibilità di uscire dal mercato del lavoro nel caso in cui si versi in situazione di disoccupazione al momento della richiesta. Per poter accedere a questa possibilità occorrerà avere compiuto 63 anni.
Per questa categoria non occorrerà dover pagare le rate del prestito che scatterà al compimento dei 66 anni di età per altri tipi di lavoratori. Come confermato dalle ultime stime, l’Ape social disoccupati è una vera salvezza per molti italiani.

Pensioni lavoratori precoci

Per i lavoratori precoci invece i criteri sono differenti. Nella sostanza oltre ad aver iniziato a versare contributi entro i 19 anni, la somma dovrà essere di almeno 41 anni di contributi. Anche per costoro, non sarà prevista l’accensione del prestito prevista invece per i lavoratori che sceglieranno volontariamente di uscire anticipatamente dal mercato del lavoro. Il caso dei lavoratori precoci è quello più spinoso di tutti. Ogni giorno sono tantissimi, non a caso, i diretti interessati che cercano news su pensioni precoci. Ma le novità tardano ad arrivare e la riforma delle pensioni sembra considerare poco questa categoria.

 

Pensione anticipata oggi

Diverso sarà invece il trattamento riservato a coloro che usciranno volontariamente. Per costoro infatti sarà obbligatorio, a garanzia nell’anticipo di pensione percepita prima della naturale acquisizione del diritto pensionistico, di un prestito ventennale.
Ad oggi restano da definire gli importi erogabili e la percentuale massima di rata rispetto alla pensione percepita. Si ipotizza infatti un 80/85% della pensione per i primi anni fino ai 66 anni e una rata che possa incidere al massimo per il 30% della pensione percepita.



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4 responses to “Riforma pensioni 2017: precoci e Ape social, ultime notizie dopo tavolo con governo

  1. L’Ape sociale può essere richiesto da chi:
    si trova senza lavoro (sia che si tratti di licenziamento, dimissioni per giusta causa o di risoluzione consensuale)
    Questo è scritto su quasi tutti i siti che trattano l’argomento, compreso il “Sole 24Ore. Ma per entrare nello specifico, avendo compiuto 65 anni nello scorso Agosto e quindi in possesso dei requisiti anagrafici per accedere all’APE Social, mi interessava essere certo che il “trovarsi senza lavoro” comprenda, oltre le cause generiche suddette, anche lo stato di disoccupazione per scadenza e mancato rinnovo di un’assunzione a tempo determinato, che in pratica equivale ad un licenziamento anche se predefinito, o ad una risoluzione consensuale. Dovrebbe essere così, per una logica elementare, ma esperienze precedenti mi suggeriscono sempre scarsa certezza nell’interpretazione in “burocratese” di riforme e decreti in materia di lavoro e previdenza.

  2. Per favore, vi supplico, fate andare in pensione chi, come me ha 40 anni di contributi, 64 anni di età , invalido ” solo” al 70% ma poliomielitico. Sono stanco ho diritto di riposare, ma ho l’obbligo di sostenere l’economia italiana che grava sulle spalle di chi avrebbe più diritto di tanti di fermarsi. Questa è un macroscopica ingiustizia! Cercate di rimediare, grazie!

  3. UN INVALIDO AL 100%,NON POSSIBILITATO AL LAVORO,SENZA CONTROLLOI ANNUI PER L’INPS,CARDIOPATICO,FLUSSO SANGUIGNO NEGLI ARTI INFERIORI CHE NON PERMETTE DI CAMMINARE,E NEL FARE MOLTE COSE ,COME ANCHE VESTIRSI E SPOSTARSI DA UN POSTO ALL’ALTRO SERVE AIUTO.SOFFRE DI MELANIA E DA UN MOMENTO ALL’ALTRO PUO’ SUBBENTRARE LA RITMIA E DEVE CORRERE AL PRONTO SOCCORSO.VIVE CON 270,00 EURO AL MESE è GIUSTO?NON POSSO OFFRIRE UN CAFFè NEANCHE A CHI MI AIUTA.FATE VOI.

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