Riforma pensioni ultime notizie: oggi incontro Governo-Sindacati
Riforma pensioni ultime notizie: oggi incontro Governo-Sindacati. Ecco le news del 28 settembre 2016
Riforma delle pensioni alla stretta finale. Ci siamo quasi, dopo mesi di confronti e discussioni, oggi arriverà, finalmente, l’incontro decisivo tra Tommaso Nannicini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e i Sindacati CGIL, CISL e UIL: sul tavolo l’argomento pensioni. Al termine del tavolo di confronto, Governo e parti sociali stileranno un verbale per fare il punto sulla situazione.
RIFORMA PENSIONI ULTIME NOTIZIE: IL 28 SETTEMBRE 2016 GIORNO DECISIVO?
Non sono comunque da escludere ulteriori incontri prima del varo della nuova Legge di Bilancio 2017-2020 previsto entro il 20 ottobre. Al centro della riforma delle pensioni sicuramente troviamo l’Ape, l’anticipo pensionistico volontario. I nodi da sciogliere rimangono quelli riguardanti la platea dei soggetti beneficiari del provvedimento. I lavoratori dipendenti e autonomi, del settore privato e pubblico, nati tra il 1951 ed il 1953 e con 20 anni di contributi potranno usufruire dell’Ape e andare in pensione anticipatamente. Come riportato sul Il Sole 24 Ore, l’Ape, con il finanziamento bancario e assicurativo necessario per la pensione anticipata, avrà un costo complessivo netto non superiore al 6% l’anno. Questo tetto è stato imposto per evitare che i lavoratori, con un onere superiore, potessero scegliere di non usufruire dell’Ape. Sembrerebbe ormai certo che la riforma delle pensioni preveda l’azzeramento del costo dell’Ape per alcune categorie di lavoratori (fino a 1.500 euro lordi). Per l’Ape aziendale invece, attivabile in caso di crisi o ristrutturazioni, rimangono alcune incertezze. Infatti bisogna capire quanta parte del contributo dello 0.30%, oggi destinato alla mobilità, potrà essere usato dalle imprese per finanziare questo prestito verso la pensione. Sul tema riforma pensioni è intervenuto lo stesso Premier Renzi che ha confermato gli interventi sulle quattordicesime. Dovrebbe esserci un aumento per le pensioni in essere (ad oggi i percettori della quattordicesima sono 2.1 milioni) e il riconoscimento del beneficio per chi ha una pensione tra i 750 e i 1.000 euro con una base contributiva minima. In termini di risorse per le quattordicesime si parla di 700 milioni di euro, cifra che ancora non è stata confermata. Di questo importo il 30% potrebbe essere destinato al rinforzo delle quattordicesime attuali e il 70% per le nuove. 260 milioni potrebbe essere invece il costo per allineare la no tax area dei pensionati a quella dei lavoratori dipendenti innalzando il tetto per tutti i pensionati a 8.124 euro contro i 7.750 euro l’anno riconosciuto sotto i 75 anni.