Riforma pensioni ultime notizie: tutte le novità e le news in vista del 2017
Riforma pensioni ultime notizie: tutte le novità e le news in vista del 2017. Ecco gli aggiornamenti al 28 luglio
In attesa di scoprire gli interventi che il Governo inserirà nella prossima riforma delle pensioni e quindi nella Legge di Stabilità per il nuovo anno, alcune importanti novità sono già state definite. Cerchiamo di fare il punto della situazione con gli aggiornamenti al 28 luglio 2016. Innanzitutto sarà eliminato il contributo di solidarietà per i redditi di 91.344 euro lordi l’anno. Quindi già da gennaio 2017 dopo 3 anni in cui lo stato tratteneva il 6% sulle pensioni d’oro, circa 40mila,questo contributo sarà abolito. Ma ci sono anche altre news in merito alla riforma pensioni per il 2017, vediamo nel dettaglio le ultime notizie su quello che accadrà in tema pensioni.
RIFORMA PENSIONI ULTIME NOTIZIE: LE NOVITA’ IN VISTA DEL 2017
Per quanto riguarda l’età minima per andare in pensione nel 2017, di fatto, rimarrà tutto invariato. L’aspettativa di vita non farà scattare nessun adeguamento, almeno per il prossimo anno. Dal 2018 invece arriverà il primo scalino per le donne lavoratrici autonome o nei settori privati per cui aumenterà l’età minima per accedere alla pensione. Ma sarà a partire dal 2019, con cadenza biennale che, con l’adeguamento dell’età minima pensionabile con l’aspettativa di vita, scatterà il primo aumento dell’età per la pensione di vecchiaia: indistintamente si dovrebbe raggiungere la soglia dei 67 anni.
Per le pensioni anticipate i versamenti minimi per potervi accedere non dovrebbero cambiare, almeno per il momento. Per cui gli uomini potranno accedervi con 42 anni e 10 mesi, le donne con 61 anni e 10 mesi. Vediamo adesso le novità per chi entrerà in pensione il prossimo anno. Confermati i coefficienti per la conversione dei contributi, quindi a maggiore età anagrafica corrisponderà un assegno pensionistico più elevato. I coefficienti si riflettono sull’anzianità contributiva così come il relativo metodo di calcolo scelto. Per cui il metodo contributivo viene applicato in riferimento agli anni dal 2012 in poi per chi nel 1995 aveva 18 anni di contributi. Invece per coloro che nel 1995 avevano meno di 18 anni di contributi il calcolo parte dal 1996 e infine per i più giovani la pensione è interamente soggetta alla conversione del montante in assegno. Ad ogni modo non appena il Governo comunicherà le nuove decisioni in materia di pensione, i lavoratori scopriranno il loro destino.