Riforma pensioni ultime notizie: uscite a 70 anni con pensionati col bastone a lavoro?
Ultime notizie riforma pensioni: parla Boeri con le uscite a 70 anni e per i "giovani" di oggi si pensa a una pensione da anziani. Si andrà a lavoro con il bastone? Ironia a parte ecco le ultime news
Torniamo a parlare della riforma pensioni. Non c’è ancora nulla di definitivo ma le ultime notizie arrivano per colpire probabilmente i più giovani con delle ipotesi che lasciano alquanto interdetti. A parlare in queste ore è Tito Boeri ( possiamo anche dirvi che Damiano ha già risposto alle sue dichiarazioni con un telefonata a Belpietro nella trasmissione Mattino 5 di cui vi renderemo conto a breve). Boeri torna a parlare dell’età pensionistica e delle ipotesi che riguardano le uscite a 70 anni. La domanda, dopo le ultime news sulla riforma pensioni, sorge spontanea: andremo tutti a lavorare con il bastone anche quando non saremo più in grado di mantenerci in piedi? Se è vero che l’età media di vita e le aspettative di una vita in salute sono molto cambiate in questi anni, è anche vero che non si dovrebbe vivere solo per lavorare. In questo conteggio però si parte dal presupposto che ormai si inizi a lavorare quando non si è molto giovani ( tra tempo da dedicare agli studi e tempo per trovare il lavoro la barba e i capelli in effetti si fanno bianchi).
RIFORMA PENSIONI ULTIME NOTIZIE: BOERI PARLA AI GIOVANI
“Chi oggi ha trentacinque anni prenderà nell’intera vita pensionistica in media un importo complessivo di circa il 25% inferiore” queste le parole di Boeri, probabilmente i “giovani di oggi” non si illudevano di avere di meglio.
Boeri evidenza anche che secondo le proposte di legge delle ultime ore, relative a questa famigerata riforma delle pensioni, si darà anche al lavoratore la possibilità di andare prima in pensione rinunciando a più del 10 % di essa. Non finisce qui perchè ci sono anche altre notizie sulla riforma pensioni: gli importi degli assegni risulteranno un quarto più bassi rispetto a quanto non percepiscono oggi i pensionati, mentre molti lavoratori si troveranno purtroppo ad avere di vuoti nella propria contribuzione a causa di periodi di disoccupazione e di cambiamenti nella propria carriera. I problemi per i “giovani” ma non solo, saranno anche altri. Ad esempio “l’adeguatezza” relativa all’importo delle future pensioni, che senza un meccanismo di pensionamento anticipato risulteranno non solo più basse rispetto ad oggi, ma saranno anche percepite con difficoltà da chi resterà disoccupato attorno ai 55 – 60 anni.
Di conseguenza è facile immaginare che se un “giovane” nato negli anni ’80 tra studi e ricerca del lavoro, non inizierà prima di avere 28 anni-30 anni, non potrà andare in pensione a 60 anni. Un calcolo ovvio di cui però i nostri legislatori dovrebbero tenere considerazione visto che i tempi non sono più quelli di una volta.
Ma la “CASTA” non rinuncia a nessuno dei privilegi? VERGOGNA!!!