Riforma Pensioni ultime notizie, novità sui lavoratori uomini: che destino li attende?
Ecco le ultime news in materia di Riforma Pensioni con tutti gli aggiornamenti del 22 settembre 2015...Le ultime notizie dopo le parole di Poletti
I lavoratori precoci attendono di conoscere in che modo e se riusciranno ad andare in pensione dopo avere accumulato oltre 35 anni di contributi. E a fare luce su una questione che da mesi ormai anima il dibattito politico-economico ci pensa Paoletti. Dopo avere illustrato le principali novità circa l’Opzione Donna, ecco che il Ministro illustra i punti cardine della Riforma dedicati agli uomini che hanno cominciato a lavorare in età precoce o che si ritrovano senza occupazione a pochi anni dalla pensione. Di seguito, tutti gli aggiornamenti del 22 settembre sulle pensioni ecco le ultime notizie.
Per tutti coloro che si trovano ad avere perso il lavoro a tre, massimo quattro anni dalla pensione, Il Governo Renzi sta studiando la possibilità di una penalizzazione annua almeno del 3-4%. L’ipotesi del prestito pensionistico che aveva fatto capolino qualche settimana fa sembra rimanere in piedi anche se meno attuabile rispetto alla prima strada. Il prestito pensionistico altro non sarebbe che un assegno da riscuotere alla scadenza della Naspi nelle situazioni di maggiore difficoltà, tenendo presente con tutta probabilità la dichiarazione dei redditi (Isee) del lavoratore. I disoccupati insomma avrebbero una sorta di prestito che dovrebbero poi restituire con piccoli prelievi sulla pensione definitiva a regime.
RIFORMA PENSIONI E OPZIONE DONNA ULTIME NOTIZIE: USCITA ANTICIPATA E PENALIZZAZIONI
Quanto sia realmente fattibile questa seconda strada ancora non si sa, ma questa ipotesi va comunque messa nel calderone delle possibilità da applicare nei confronti dei lavoratori senza occupazione a pochi anni dal traguardo. Va da sé che si tratta di un momento di forte tensione anche e soprattutto perché c’è un altro tassello da mettere a posto, quello relativo ai lavoratori precoci che ad oggi sarebbero autorizzati ad andare in pensione con un taglio piuttosto alto sulla busta. Una ipotesi che ovviamente non entusiasma tutti coloro che da tantissimi anni lavorano e che i contributi per andare in pensione se li sono pagati con il sudore della fronte.
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