Riforma Pensioni ultime notizie, i lavoratori precoci contro Matteo Renzi
I lavoratori precoci, stanchi e stufi, fanno sentire la loro voce a Matteo Renzi attraverso una mail nella quale si chiede una immediata riforma da parte del Governo sulle pensioni. Ecco gli aggiornamenti del 5 agosto 2015...
E’ agosto ma la politica non va in vacanza, almeno per il momento. Alla Camera si continua a lavorare, seppur a ranghi ridotti, anche se prima di settembre la sensazione è che niente cambierà in tema di Riforma Pensioni. Da mesi i lavoratori precoci attendono che qualcosa venga modificato ma ancora niente. E così, stanchi e stufi per una situazione che sembra non essere destinata a sbrogliarsi, almeno in tempi veloci, ecco che i lavoratori precoci hanno deciso di fare sentire la loro voce al premier Matteo Renzi. Come? Attraverso una mail recapitata al premier nella quale si chiede un pronto intervento del Governo. La riforma Pensioni insomma è necessaria e coloro che dovrebbero beneficiarne non sono più disposti ad aspettare. Vediamo le ultime notizie sulle pensioni con gli aggionamenti del 5 agosto 2015.
RIFORMA PENSIONI, IN UNA MAIL A MATTEO RENZI TUTTA LA RABBIA DEI LAVORATORI PRECOCI
Nella mail indirizzata a Matteo Renzi, i lavoratori precoci individuano anche quella che a loro avviso sarebbe la soluzione migliore, rappresentata dalla possibilità di introdurre l’uscita dal mondo del lavoro con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica e senza penalizzazioni. Torna di moda quindi la tanto chiacchierata Quota 41, quella che Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, ha più volte individuato come strada migliore da percorrere. In queste ore quindi migliaia di mail stanno arrivando sulla scrivania del Presidente del Consiglio e chissà se qualcosa potrà smuoversi. La sensazione, anche se speriamo vivamente di sbagliarci, è che la tanto attesa Riforma Pensioni non sarà discussa almeno fino a settembre.
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Insomma i lavoratori precoci che attendono di conoscere il loro destino dovranno armarsi di un bel po’ di pazienza prima di vedere apportate le modifiche tanto agognate alla Legge Fornero che tutt’ora è in vigore e che li costringerebbe ad andare in pensione con un assegno di un bel po’ decurtato nonostante quarant’anni di contributi accumulati.
Non capisco perché arroccarsi sulla quota 41, mentre ci sono una valanga di precoci che hanno dai 36 ai 39 anni di contributi versati e sono disoccupati già da qualche anno, ma a questi individui chi gli dà un posto di lavoro per arrivare ai 41 anni di contributi in predicato??? Posto anche il fatto che questi individui non hanno le risorse economiche per pagarsi i contributi che servono. E non penso certo che la “mancia” di cui si parla per gli over 55 disoccupati sia sufficiente. Bisogna pensare a tutti e non a se stessi, poiché nessuno ha scelto di rimanere disoccupato per non pagare gli ultimi anni di contributi!!!!! Ma se quota 41 deve essere, per il bene di tutti voglio augurarmi che venga preso in esame una trattenuta sulla pensione per pagarsi i contributi mancanti. Ma……ne verremo fuori???????