Economia

Riforma Pensioni e lavoratori precoci, le ultime neitizie dal Governo e la proposta di Cesare Damiano

Ecco le ultime news dal Governo in materia di Riforma Pensioni e lavoratori preococi. Aggiornamenti al 3 luglio 2015 con le ultime notizie sulle possibili mosse...

news pensioni

E’ un inizio di luglio piuttosto caldo e non ci riferiamo alle alte temperature ma al capitolo dedicato alla Riforma Pensioni che in questi primi giorni del nuovo mese ha segnato lo scontro tra Tito Boeri e Matteo Renzi il quale ha lasciato intendere che la proposta del numero uno dell’Inps (calcolo contributivo per gli assegni pensionistici) potrebbe non essere la migliore soluzione da mettere in pratica (quello che da tempo sottolineano coloro che hanno cominciato a lavorare molto presto e che sarebbero largamente penalizzati ad andare in pensione con le attuali condizioni). Ma adesso anche il Presidente della Commissione alla Camera, Cesare Damiano, torna alla ribalta con dichiarazioni destinata ad infiammare la scena politica. Ecco gli aggiornamenti al 3 luglio in tema di Riforma Pensioni.


Introdurre un criterio di flessibilità nel sistema pensionistico non è una manovra di corto respiro, ma una politica economica occupazionale. La mia proposta è di andare in pensione a 62 anni, con almeno 35 anni di contributi, pagando una penale dell’8% e sapendo che non tutti i lavori sono uguali, ha affermato nella giornata di ieri Cesare Damiano. Ma in sostanza cosa devono aspettarsi i lavoratori precoci che ancora non possono andare in pensione perché tagliati fuori dai limiti imposti dalla Legge Fornero?

RIFORMA PENSIONI E LAVORATORI PRECOCI, È SCONTRO TRA RENZI E BOERI SUL CALCOLO CONTRIBUTIVO

La sensazione è che in tutta questa situazione di grande marasma generale, la soluzione sia ancora molto lontana. I tanti anni di contributi accumulati per coloro che hanno cominciato a lavorare da giovanissimi sono sicuramente l’aspetto sul quale intervenire con una Riforma efficace ma il Governo finora, almeno stando a quanto fatto vedere, non pare essere riuscito a trovare il bandolo della matassa per regolarizzare una situazione che deve invece essere assolutamente disciplinata. I lavoratori precoci sono arrabbiati e chiedono la tutela dei loro diritti: per questo motivo si stanno organizzando sui social per organizzare una manifestazione di protesta a Roma che potrebbe vederli protagonisti già nel prossimo fine settimana.



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