Riforma Pensioni ultime notizie, addio alla Quota 41 per i lavoratori precoci
Nemmeno la Quota 41 pare essere la soluzione ideale per i lavoratori precoci che hanno cominciato a lavorare da giovani e che oggi, con più di 40 anni di contributi, si trovano ancora impossibilitati ad andare in pensione. Ecco le news pensioni con gli aggiornamenti del 17 giugno 2015...
C’è da lavorare ancora molto per la Riforma Pensioni che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) regolamentare la situazione relativa ai lavoratori precoci ovvero coloro che hanno cominciato giovanissimi a lavorare ma che adesso, con molti anni di contributi accumulati, non hanno ancora i requisiti per andare in pensione. Quali sono le ultime news in materia di pensioni? Ecco gli aggiornamenti al 17 giugno 2015 che vedono la tanto chiacchierata Quota 41 allontanarsi.
Riforma Pensioni ultime notizie, addio alla Quota 41? La Quota 100 era stata archiviata perché considerata dai tecnici troppo onerosa da sostenere per lo Stato e la Quota 41 sembrava essere la soluzione migliore per consentire ai lavoratori precoci di poter smettere di prestare servizio. Ma dopo il summit di lunedì 16 giugno ecco che tutto viene rimesso in gioco e anche la Quota 41 sembra essere destinata a sfumare, come soluzione imminente. Il motivo è da spiegare nel sistema di quote che non convince il Governo per gli alti costi sottolineati anche da Tito Boeri nei giorni scorsi. Il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti ha affermato: Non voteremo mai e poi mai un provvedimento sulla flessibilità dell’età pensionabile che scaricasse oneri sulla fiscalità generale nell’ordine di una decina di miliardi, come il progetto di Cesare Damiano, che prevede una penalizzazione del 2% per ogni anno di anticipo della pensione. Una dichiarazione che lascia intendere che nemmeno la Quota 41 potrà essere la soluzione che i lavoratori precoci da tanto tempo attendono per potersi finalmente godere la meritata pensione senza rinunciare a parte del loro assegno (come invece faranno coloro che accetteranno di andare in pensione prima riscuotendo un assegno mensile più basso).
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Insomma ancora c’è da lavorare per capire in che modo il Governo risolverà la grana relativa a coloro che hanno cominciato a lavorare prestissimo e che adesso pretendono di poter smettere, dopo più di quarant’anni di contributi regolarmente versati.
Come vi diciamo ogni giorno le ultime notizie sono indiscrezioni, proposte, ma bisognerà ancora attendere per capire quali di queste proposte potrebbe diventare una certezza. Potrebbe essere una lunga estate anche se sembra evidente che la soluzione va trovata e anche in tempi molto rapidi.
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