Lavoratori precoci ed esodati: si cerca la soluzione migliore per la Riforma, le news
Facciamo il punto della situazione con gli aggiornamenti al 16 giugno 2015 in tema di riforma pensioni: lavoratori precoci, esodati e pensionati, le ultime notizie e le opzioni che si stanno portando avanti in queste ore
Il nostro destino è nelle mani dei politici e dei legislatori, ma questo lo sappiamo da tempo. Quelle che ancora non conosciamo sono le risposte alle tante domande sulla riforma pensione, domande alle quali si spera, ci saranno anche delle risposte. Ogni giorno sono diverse le notizie sulla riforma delle pensioni e il dibattito si infiamma: riguarda tutti, riguarda i pensionati e riguarda i giovani. Le risposte servono per i lavoratori precoci ed esodati non salvaguardati, disoccupati e inoccupati in età avanzata, dipendenti della scuola quota 96 e opzione donna; sarà una estate all’insegna dell’incertezza o i nodi saranno presto sciolti e dalle ultime notizie su queste difficili tematiche capiremo quello che sarà il destino degli italiani? Sono anni del resto che si cerca un quadro chiaro, che si cerca una manovra che soddisfi tutti ma dal 2011 a oggi, nonostante i vari Governi abbiano realizzato una lunga serie di salvaguardie parlamentari, di sanatorie ad hoc la soluzione finale non è stata trovata, anzi, in alcuni casi, come con la Legge Fornero, la situazione è solo peggiorata tanto da far scendere gli italiani in piazza dal Nord al Sud del nostro paese. La crisi economica del resto ha fatto il suo provocando ancora più disagio in una situazione già complessa e difficile come quella che si è creata nel nostro paese. E così ogni giorno ascoltiamo notizie diverse da parte dell’Inps, del premier, del ministro dell’Economia. E poi interviene anche l’Europa: ma ai lavoratori chi ci pensa?
Adesso la patata bollente è passata al governo: quali possono essere le manovre portate avanti in questa riforma? Facciamo il punto della situazione con gli aggiornamenti al 16 giugno 2015.
LE PAROLE DI DAMIANO E LA SOLUZIONE PROPOSTA : LEGGI QUI
ULTIME NEWS QUOTA 97– la Quota 97 con sbarramento a sessantadue anni (più 35 anni di versamenti e una penalità massima dell’8%) in sostituzione della famigerata quota 100, che doveva permettere l’uscita a 60 anni di età con 40 di contribuzione, una soluzione questa che sembrava essere troppo onerosa per le casse dello stato.
LAVORATORI PRECOCI SOLUZIONI- Ai lavoratori precoci potrebbe essere invece destinata la misura di un meccanismo di prepensionamento slegato dall’età e per il quale sarebbero richiesti almeno 41 anni di versamenti.
IL PUNTO DI VISTA DI BOERI E DELL’INPS- Boeri non approverebbe la soluzione pensata per i lavoratori precoci. Il presidente si è detto invece favorevole ad un meccanismo simile a quello già in essere per l’opzione donna, che però prevede il penalizzante ricalcolo contributivo della mensilità erogata.
OPZIONE CONTRIBUTIVO POTREBBE FUNZIONARE? Sembrerebbe di no ma visto che nel calderone finisce di tutto parliamo anche di questa possibilità: un contributo versato da parte dei datori di lavoro, che potrebbero ottenere importanti benefici attraverso il ricambio generazionale dei propri dipendenti.
LE PENSIONI ANTICIPATE: POTREBBE FUNZIONARE? E se invece si optasse per le pensioni anticipate? Le pensioni di questo genere sono quelle che derivano dai fondi pensione e dal secondo pilastro previdenziale, con criteri di beneficio più larghi rispetto a quanto non avviene ora per la previdenza pubblica. Ma sono davvero tantissime le varie opzioni: il compito più difficile è trovare una soluzione o più soluzioni che non scontentino i lavoratori che devono andare in pensione, che sono già in pensione e che aspettano di conoscere il loro destino. E non dimentichiamoci mai anche dei giovani: se si continua così ci ritroveremo tra 50 anni a discutere ancora quando quelli che sono oggi i 30enni senza lavoro dovranno ancora versare contributi dopo i 70 anni di età.
Non faranno niente perché sono tutti incopetenti ci sono politici che percepiscono 90 mila euro al mese e poi ci sentiamo dire non ci sono soldi per abbassare l’età pensionabile