Pensioni quota 100: novità del 15 aprile, Damiano non arretra
Riforma pensioni: al 15 aprile 2015 la soluzione più concreta continua ad essere la quota 100 di Cesare Damiano. Aggiornamenti e novità
Ieri è ripreso con fermento in Commissione Lavoro alla Camera il dibattito sulla riforma delle pensioni. Quali novità giungono oggi, mercoledì 15 aprile 2015, su questo delicato tema? La proposta più gettonata continua ad essere la quota 100 di Cesare Damiano (Pd). Questa, nella sua formula originaria, permette l’uscita anticipata dal mondo del lavoro al raggiungimento della soglia cento appunto, sommando età anagrafica e anni di contributi versati.
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In alternativa è stata anche proposta la quota 97 che abbassa la soglia per la pensione prevedendo però una penalizzazione sull’assegno Inps mensile. Quota 97, comunque, non è riuscita ad avere l’appoggio necessario per essere approvata. Nella sua ultima versione però la quota 100 è stata subordinata al raggiungimento dei 62 anni di età come soglia anagrafica minima anche per chi supera i 38 anni di contributi. Questo serve a rendere la proposta meno gravosa per le casse dello Stato. In linea generale resta l’opzione più valida ma imponendo il limite anagrafico mal si concilia con le esigenze della categoria dei lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno iniziato a lavorare, e quindi di conseguenza anche a versare i contributi, prima del compimento della maggiore età. E’ giusto che siano penalizzati per questo e costringerli di fatto a restare intrappolati nel mondo del lavoro nonostante gli anni di contributi alle spalle? Per questa categoria, così come per altre cruciali (donne, esodati e lavori usuranti) andrebbe studiata una riforma delle pensioni ad hoc. La strada è ancora lunga: la quota 41 svincola la pensione dal limite anagrafico ma costerebbe troppo allo Stato e le coperture finanziare scarseggiano. Renzi ha lasciato intendere che il tesoretto sarà verosimilmente destinato al piano poveri e non alle pensioni quindi il quadro si complica. Damiano continua a spingere per il sistema a quote che in effetti appare ancora come il compromesso migliore ma è evidente che sussistono dei nodi cruciali ancora da sciogliere. La riforma delle pensioni arriverà entro la prossima estate?
Non si capisce per Renzi cosa possa voler dire essere poveri, forse…barboni, straccioni, accattoni………invece chi aspetta di poter andare in pensione dopo una vita di duro lavoro e non può andarci per colpa di gente come la Fornero e nel frattempo e’ stato ingiustamente licenziato e si ritrova a casa da quattro anni senza alcun sostentamento………questo per Renzi non vuole dire essere poveri vuol dire essere coglioni!!!!!!!!! Vai a casa boy scout dei miei stivali e piantala di ammorbarci con tutte le tue puttanate che intendi propinarci!!!!!! W il lavoro nero almeno si mangia!!!!!!!!!