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 La vera storia di Michelle Schmitt la protagonista de Il Miracolo di Sharon ( la bambina della neve)

La vera storia di Michelle Schmitt raccontata nel film Il miracolo di Sharon con un lieto fine ma solo a metà: ecco che cosa è successo dop o il trapianto della piccola

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Nel cuore dell’inverno del 1994, una tempesta di neve paralizzò Louisville, Kentucky. In mezzo a quell’emergenza, una bambina di soli tre anni stava combattendo per la propria vita: Michelle Schmitt. La sua incredibile storia di speranza, coraggio e solidarietà ha commosso l’America ed è oggi raccontata nel film Ordinary Angels, con Hilary Swank.

Ma chi era davvero Michelle? E cosa accadde in quei giorni drammatici? Quella che potrebbe sembrare una storia romanzata per un film strappalacrime, è in realtà la vera storia di Michelle Schmitt e della sua famiglia. Una storia che vi farà versare tutte le lacrime che avete in corpo. Da non perdere!

Leggi qui la trama del film >>> Ti consiglio un film: Il miracolo di Sharon in tv

Chi era Michelle Schmitt: la vera storia della bambina della neve

Michelle nacque nel 1990 affetta da atresia biliare, una rara malattia che colpisce il fegato. Non era sola in questa battaglia: anche sua sorella maggiore, Ashley, soffriva della stessa patologia. Nel 1991 Ashley riuscì a sottoporsi a un trapianto. Tre anni dopo, fu il turno di Michelle, in condizioni ormai critiche.

Poco prima, la famiglia aveva affrontato un altro terribile colpo: la morte della madre Theresa, stroncata da una grave malattia autoimmune. Il padre, Ed Schmitt, si ritrovò da solo a prendersi cura delle figlie, con un peso insostenibile sulle spalle. Non solo un grande peso emotivo ma anche tante spese mediche che gli avevano impedito di poter gestire al meglio la situazione, tanto che la famiglia rischiò anche di perdere la casa.

È qui che entra in scena Sharon Stevens, una parrucchiera locale dal cuore grande. Dopo aver letto la storia di Michelle sul giornale, decise di agire. Raccolse fondi, contattò i media e coinvolse l’intera comunità. Aveva un motivo per farlo: voleva riscattarsi per gli errori commessi in passato e dimostrare anche, di essere utile a qualcuno. Ma per lei non fu semplice anche perchè Ed, molto orgoglioso, non gradiva le interferenze di Sharon nella vita della sua famiglia. Piano piano però la donna dimostrò che ci si poteva fidare di lei, aiutando davvero la piccola Michelle in tutto e per tutto.

Un elicottero per salvare la vita di Michelle Schmitt

Nel gennaio 1994, mentre Louisville veniva colpita da una delle peggiori tempeste di neve della sua storia, arrivò finalmente la notizia che tutti aspettavano: era disponibile un fegato compatibile per Michelle, a Omaha, in Nebraska. Ma c’era un problema enorme: la città era bloccata dalla neve, gli aeroporti erano chiusi, le strade impraticabili.

In poco tempo, centinaia di volontari liberarono un parcheggio dalla neve per permettere l’atterraggio di un elicottero che trasportò Michelle fino all’aeroporto. Grazie a Sharon che lanciò appelli in tv e trovò anche un donatore che pagò questo viaggio in elicottero, la piccola Michelle Schmitt si potè sottoporre all’operazione.

La bambina fu portata a Omaha e il trapianto riuscì. Quello che sembrava impossibile, diventò realtà grazie alla forza di un’intera città.

La nuova vita di Michelle Schmitt dopo il trapianto

Dopo il trapianto, Michelle crebbe circondata dall’amore della sua famiglia e di una comunità che non l’aveva mai dimenticata. Si laureò alla Spalding University, trovò lavoro nel settore sanitario e sposò l’amore della sua vita. Ironia del destino, finì per lavorare proprio con alcuni dei medici che l’avevano salvata da piccola.

Nel 2011, sia lei che la sorella Ashley dovettero affrontare un’altra sfida: i farmaci assunti per anni avevano compromesso i reni. Entrambe necessitavano di un trapianto. Michelle ricevette un rene dalla sua migliore amica, Crystal, un gesto che rafforzò ancora di più il valore dell’amicizia e della solidarietà che aveva sempre contraddistinto la sua storia.

Non una storia a lieto fine per Michelle Schmitt

Nonostante sembrasse aver vinto ogni battaglia, nel 2021 Michelle morì improvvisamente, a soli 30 anni, a causa di un aneurisma addominale. Una perdita devastante per tutti coloro che l’avevano conosciuta, amata e sostenuta. Sua sorella Ashley, in un’intervista, disse: “Quel giorno c’erano tanti angeli ordinari che hanno reso possibile tutto questo. Michelle ha avuto la possibilità di vivere, amare e lasciare un segno”. Ed è forse anche per questo che chi ha scritto Il miracolo di Sharon ha deciso di intitolare il film “Ordinary Angels”.

Sharon insieme alla sorella e al papà di Michelle Schmitt

Il film Ordinary Angels è un tributo a Michelle e a tutti coloro che l’hanno aiutata. Non è solo la storia di una bambina malata, ma un racconto di speranza, di umanità e del potere di una comunità che si unisce di fronte all’impossibile.

La vita di Michelle Schmitt ci ricorda che anche nei momenti più bui, un piccolo gesto può cambiare tutto. E che a volte, gli angeli camminano davvero in mezzo a noi — persone comuni, capaci di fare cose straordinarie. Purtroppo Michelle Schmitt non ha potuto vedere il film, le riprese sono iniziate proprio nel 2021, prima che lei morisse. Ma come ha spiegato sua sorella, sarebbe fiera e felice di sapere che si è parlato in tutto il mondo di un tema così importante come quello della donazione degli organi.

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