La nuova copertina di Charlie Hebdo mentre in Francia è caccia ai terroristi
Si prevede un record di vendite per il nuvo numero di Charlie Hebdo: ecco la copertina dopo l'attentato di Parigi mentre la Francia teme nuovi attentati
L’attentato di Parigi non ha fermato l’attività giornalistica di Charlie Hebdo: è infatti in uscita il nuovo numero del settimanale satirico con la copertina che vede come protagonista Maometto. L’immagine scelta nel primo numero dopo la strage nella redazione parigina è stata divulgata in anteprima dal quotidiano francese Liberatiòn. Si prevede un boom di vendite per questo numero storico tanto che sono state mandate in stampa per l’occasione 1 milione di copie.
PARIGI: SEI GIORNI DOPO L’ATTENTATO
Nella vignetta in copertina troviamo la figura di Maometto che tiene in mano un cartello con la scritta: “Je suis Charlie”. Sul suo copri capo compare la frase: “Tout est pardonnè”, è tutto perdonato. A spiegare la scelta è stato l’avvocato del settimanale, Richard Malka, su Le Figaro: “Non volevamo fare un numero necrologico né essere lamentosi”. Il nuovo direttore Gerard Biard ha invece annunciato che, in onore del suo predecessore, manterrà il suo motto: “Preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio”. Intanto a Parigi proseguono in modo ferrato le indagini sull’attentato e si cercano i sei presunti complici dei due fratelli terroristi. In un comunicato ufficiale è stato confermato che si cerca una Mini Cooper intestata ad Hayat Boumediene, la vedova di Amedy Coulibaly (il killer del supermercato kosher): alla guida della vettura sarebbe stato avvistato nei giorni scorsi uno dei possibili complici. L’allarme resta alto soprattutto in alcuni obiettivi considerati sensibili tra cui le scuole ebraiche del Paese. Bernard Cazeneuve, ministro degli interni francese, ha confermato il dispiego di forze militari per presidiare le centinaia di scuole ebraiche francesi (oltre 700). Tanta la paura anche se la nazione intera si sforza di tornare alla normalità e così ha ripreso anche l’attività di Charlie Hebdo, senza dimenticare ma con un occhio rivolto al futuro, come è giusto che sia.
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Non facciamo gli ipocriti, la causa di tutto questo fondamentalismo non è solo di tipo ideologico da parte di un fanatismo islamico radicale evidente a tutti ma è dovuta anche ai poteri forti politici internazionali che hanno alla base il controllo dell’incremento demografico del pianeta.
La Terra, sappiamo, può ospitare una popolazione massima e non superabile di 20 Miliardi di abitanti. 20 Miliardi, sono un limite di collasso del pianeta da non raggiungere mai poiché le risorse agricole, idriche ed energetiche a quella soglia saranno insufficienti al fabbisogno mondiale per chiunque. Oggi siamo già a rischio. Guerre, fame, pestilenze e catastrofi naturali sono considerate, dai poteri forti, come equilibratori demografici di benvenuto.
Nel 1975 eravamo circa 4 Miliardi sul pianeta. In 35 anni siamo raddoppiati e noi occidentali siamo 1/7 della popolazione mondiale mentre, Cina e Islam, costituiscono da soli quasi la metà del condominio Terra, con la differenza che la Cina controlla scientificamente il suo incremento demografico. La curva dell’incremento però è esponenziale (non aritmetica) e noi occidentali ci stiamo ormai incanalando verso una diminuzione demografica dovuta a politiche sociali non di implementazione ma di implosione.
Le guerre, soprattutto tra musulmani, sono ben viste (se non causate ad hoc dalle cosiddette intelligence governative mondiali) dai poteri forti del controllo demografico, quindi, non ci deve stupire se queste guerre volute ci saranno sempre e così anche, di conseguenza, gli effetti collaterali come il terrorismo. Il rischio è se si perde o sfugge di mano questo controllo globale.
Le leggi di Murphy, non dimentichiamo, sono sempre in agguato. Leggere l’articolo di Focus del 25 ottobre 2011: http://www.focus.it/scienza/scienze/siamo-7-miliardi-232-788-ere34343-458