Il Vaticano svela le cause della morte di Papa Francesco e il suo testamento
Il Vaticano rende note le cause della morte di Papa Francesco e svela anche le sue ultime volontà
Il 21 aprile 2025, alle ore 7:35 del mattino, si è spento Papa Francesco, all’anagrafe Jorge Mario Bergoglio, nel suo appartamento presso la Domus Santa Marta, in Vaticano. A distanza di poche ore, il Vaticano ha diffuso il certificato ufficiale di morte, un documento che non solo attesta il momento esatto del decesso, ma fornisce anche importanti dettagli sulle cause cliniche e sulle condizioni di salute del Pontefice, insieme alle sue ultime volontà testamentarie.
Come è morto Papa Francesco
Nel certificato medico si legge con precisione: “Certifico che Sua Santità Francesco (Jorge Mario Bergoglio), nato a Buenos Aires (Argentina) il 17 dicembre 1936, residente nella Città del Vaticano, cittadino vaticano, è deceduto alle ore 7:35 del giorno 21/04/2025 nel suo appartamento presso la Domus Santa Marta (Città del Vaticano) per: ictus cerebri – coma – collasso cardiocircolatorio irreversibile”.
Il testo ufficiale prosegue indicando lo stato di salute pregresso di Papa Francesco, già fortemente compromesso da diverse patologie croniche. Il Pontefice soffriva infatti di una pregressa insufficienza respiratoria acuta causata da una polmonite bilaterale multimicrobica, bronchiectasie multiple, ipertensione arteriosa, e diabete mellito di tipo II.
Tutte condizioni che, col passare degli anni, avevano progressivamente indebolito il fisico del Santo Padre, già provato da decenni di impegni pastorali e di responsabilità universali.
L’accertamento ufficiale della morte è stato effettuato attraverso registrazione elettrocardiotanatografica, una procedura clinica di estrema precisione che conferma l’arresto definitivo dell’attività cardiaca.
Le ultime volontà di Papa Francesco: sobrietà e spiritualità
Nel testamento firmato il 29 giugno 2022, Papa Francesco ha lasciato disposizioni molto chiare riguardo la sua sepoltura. In linea con il suo stile sobrio, vicino ai più poveri e sempre lontano dai fasti del potere, ha chiesto che le sue spoglie riposino nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, luogo a lui particolarmente caro. “Chiedo che le mie spoglie mortali riposino aspettando il giorno della risurrezione nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore”.
Ma non solo. Il Pontefice ha voluto specificare con esattezza anche il punto in cui desiderava essere sepolto: “Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale”.
Un messaggio di umiltà e silenzio anche nella morte. Francesco ha voluto che il suo sepolcro fosse “nella terra”, semplice, senza alcun decoro particolare, e con una sola, essenziale iscrizione: “Franciscus“.
Con la morte di Papa Francesco, la Chiesa cattolica perde una figura che ha segnato profondamente il XXI secolo. Primo Pontefice proveniente dall’America Latina, primo gesuita sul soglio di Pietro, e primo a scegliere il nome di Francesco, in onore del poverello di Assisi, Bergoglio ha incarnato un pontificato all’insegna della semplicità, della misericordia e del dialogo.