Attualità Italiana

Gli abiti indossati il giorno dell’omicidio di Liliana incastrano Sebastiano Visintin?

Maglione e guanti: Sebastiano Visintin è indagato per l'omicidio di Liliana Resinovich e si cercano adesso le prove per dimostrare il suo possibile coinvolgimento

abiti sebastiano visintin

Emergono le prime indiscrezioni su quello che gli investigatori hanno cercato nella casa di Sebastiano Visintin a tre anni e mezzo dalla morte di Liliana Resinovich. Coltelli, forbici, oggetti e molto altro ma soprattutto abiti. I vestiti sarebbero al centro di questa nuova svolta nel caso che ha portato gli inquirenti a mettere nel mirino solo il marito della donna, almeno per il momento. Cosa indossava Sebastiano il giorno in cui Liliana è scomparsa e presumibilmente è stata uccisa? Perchè si cercano tracce su quegli abiti e che cosa si può trovare tre anni e mezzo dopo i fatti?

L’omicidio di Liliana: le ultime notizie

I giornalisti di Storie Italiane hanno rintracciato Sebastiano Visintin. Ha spiegato che si sente solo ed è preoccupato. Non sa che cosa aspettarsi. A proposito degli abiti spiega che è stato portato via un maglione. Si tratterebbe di un maglione giallo. Ma che cosa ha a che fare quel maglione con la morte di Lily? Sul corpo della donna è stato trovato un filo chiaro che potrebbe appartenere proprio al maglione di Sebastiano. Il Visintin aveva raccontato che quando era uscito di casa il giorno in cui Liliana è scomparsa, lei era ancora in pigiama, aveva appena fatto colazione.

Certo, una prova che potrebbe non indicare molto, visto che i due vivevano insieme in casa e che quella mattina si sono anche visti, prima che la Resinovich uscisse di casa. Eppure per gli inquirenti avrebbe un valore determinante. In ogni caso, come riferiscono i giornali oggi, si tratta di un «pelo/fibra di colore chiaro, giallo, di lunghezza di circa 2 cm, con estremi assottigliati» trovato sul polsino sinistro della maglia di Resinovich. Certo, pensare che Sebastiano in tre anni e mezzo, abbia tenuto da parte il maglione, quando avrebbe avuto modo anche nei suoi tanti viaggi di buttarlo anche lontano da Trieste, fa riflettere. E’ davvero possibile che sapendo di aver indossato quel capo di abbigliamento per uccidere sua moglie, l’uomo abbia tenuto il maglione?

Non solo il maglione ma anche i guanti. Gli investigatori ne hanno portati via un paio, che probabilmente verranno confrontati con «la trama di tessuto», lasciata da una mano guantata, che le luci forensi hanno individuato su uno dei sacchi neri in cui la donna era avvolta quando è stata trovata. Le risposte forse arriveranno da nuove analisi tecniche e perizie. Ma ci vorrà tempo. Per quanto riguarda le tante lame sequestrate, si pensa che una delle forbici o dei coltelli ritrovati in casa di Sebastiano, potrebbe esser quella usata per tagliare il cordino che è stato poi usato per legare i sacchetti intorno alla testa di Liliana. A tre anni di distanza ecco, forse è tutto ancora più complicato.

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