Attualità Italiana

Brutale l’omicidio di Mara Favro: potrebbe esser stata accoltellata e poi gettata nel dirupo

Mara Favro potrebbe esser stata accoltellata: un omicidio brutale secondo le prime indiscrezioni che emergono dopo l'autopsia

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Chi aveva un motivo valido per uccidere Mara Favro e che cosa è successo la sera della sua scomparsa? Chi ha usato il cellulare la notte in cui è stata uccisa? Emergono le prime indiscrezioni sull’autopsia del resti ritrovati della donna: secondo quanto trapela infatti, si esclude il suicidio. Mara sarebbe stata uccisa e poi gettata nel dirupo. Per il momento la procura non conferma ma secondo indiscrezioni giornalistiche, la donna potrebbe esser stata uccisa in modo brutale e poi gettata nel dirupo.

Mara Favro potrebbe esser stata accoltellata e colpita con un corpo contundente. Sulle ossa dei resti ritrovati, ci sarebbero proprio dei segni di accoltellamento o di ferite comunque profonde inferte da altra persona. Dunque un omicidio. Ma chi, quando e perchè? Mara è arrivata in quel posto con qualcuno che l’ha ingannata e portata lì? Oppure aveva un appuntamento? E chi ha usato il suo cellulare? E qual è il movente di questo omicidio un possibile rifiuto da parte della Favro o forse la donna aveva visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere quella maledetta notte?

L’omicidio di Mara Favro: le ultime notizie

Mara Favro sarebbe stata uccisa con diverse coltellate alla schiena. È quanto emerge, seppur in via non ufficiale, dai primi risultati dell’autopsia iniziata mercoledì 12 marzo. Gli esami avrebbero rivelato segni evidenti di una morte violenta, probabilmente causata da fendenti inferti alle spalle della donna. Il giallo attorno alla scomparsa della 51enne di Susa, avvenuta l’8 marzo 2024, si infittisce ulteriormente. I suoi resti, infatti, sono stati ritrovati quasi un anno dopo, a fine febbraio 2025, nei boschi nei pressi del depuratore delle acque di Gravere.

Sull’omicidio e sull’occultamento del cadavere risultano indagati due ex colleghi della vittima: Vincenzo Milione, gestore della pizzeria Don Ciccio di Chiomonte, e Cosimo Esposito, ex pizzaiolo dello stesso locale. L’autopsia, eseguita dal medico legale Roberto Testi e dall’antropologa Greta Cena, avrebbe confermato la presenza di ferite compatibili con coltellate sui resti di Mara.

Nel frattempo, emergono nuovi dettagli sulle ore immediatamente successive alla scomparsa. Il criminologo Fabrizio Pace, dell’associazione Penelope, dopo aver assistito all’autopsia su incarico dell’avvocato Roberto Saraniti, legale della famiglia Favro, ha espresso forti dubbi su alcuni messaggi inviati dal cellulare della donna nelle prime ore del 9 marzo. “Anche i messaggi inviati prima delle 3 di notte non sarebbero stati scritti da Mara – sostiene Pace – ma da qualcun altro, con l’intento di depistare le indagini”.

Le analisi sul corpo di Mara Favro proseguiranno e i risultati definitivi saranno depositati in Procura entro due mesi. Oltre al criminologo Pace, all’esame partecipano anche i medici legali Valentina Varano (per la famiglia Favro, incaricata dall’avvocato Saraniti), Mariella Papi (su nomina dell’avvocato Elena Emma Piccatti, legale di Cosimo Esposito) ed Enrica Macorano (indicata dall’avvocato Luca Calabrò, difensore di Vincenzo Milione).

In questi giorni il Milione non si è mai sottratto alle domande dei giornalisti e ha ribadito la sua estraneità ai fatti raccontando la stessa storia che racconta da un anno. Mara Favro è andata via da sola la notte in cui è stata uccisa, probabilmente con un passaggio e da quel momento, lui non l’ha più vista.

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