Mara Favro uccisa e gettata in un dirupo? Chi è il suo assassino?
Continuano le indagini per l'omicidio di Mara Favro: la donna sarebbe stata uccisa e poi gettata in un dirupo
Omicidio Mara Favro: nuove importanti novità a un anno dalla sua scomparsa. Dalle prime analisi sui resti umani, inclusi il teschio e altre ossa, rinvenuti nei boschi di Gravere, emergerebbe che si tratti effettivamente del corpo di una donna, abbandonato in un dirupo dopo la sua morte. È sempre più forte l’ipotesi che si tratti proprio di Mara Favro, la donna di 51 anni scomparsa misteriosamente da Chiomonte un anno fa. E si tende a escludere che la donna possa esser scivolata o che le sia accaduto qualcosa di involontario, un incidente. La pista sembra essere quella dell’omicidio. Ma chi voleva fare del male a Mara e come è stata portata in quel posto?
Per tutta la notte dal cellulare di Mara Favro sono partiti dei messaggi che potrebbero non essere stati inviati da lei. Sono stati mandati dalla persona che le ha fatto del male e che poi ha gettato il suo corpo nel dirupo? Questo potrebbe significare che la stessa persona è rimasta in quel luogo per agganciare la cella con il cellulare, dunque non si tratterebbe di un killer passato in Italia per caso, pronto a uccidere la donna, ma di qualcuno che forse faceva parte della vita di Mara. Sono ancora tante le domande e ben poche le risposte.
Mara Favro ultime notizie: potrebbe esser stata gettata nel dirupo dopo la morte
Le ossa recuperate presentano diverse fratture provocate dopo il decesso, elemento che rafforza la pista investigativa secondo cui il cadavere sarebbe stato gettato nel dirupo con l’obiettivo di occultarne il corpo. Al momento si attendono gli esiti definitivi dell’analisi del DNA per la conferma ufficiale dell’identità, sebbene altri indizi importanti come capelli, indumenti e gli occhiali da sole abitualmente usati da Mara Favro sembrino già indirizzare chiaramente le indagini.
Una volta ottenuti i risultati dell’esame genetico, la procura potrà autorizzare l’autopsia per chiarire ulteriormente le circostanze della morte. Intanto, la procura di Torino continua a indagare per omicidio: gli iscritti nel registro degli indagati sono Vincenzo Milione, proprietario della pizzeria dove lavorava la vittima, e l’ex collega pizzaiolo Cosimo Esposito. Entrambi, tuttavia, si dichiarano da sempre innocenti. Sono comunque le ultime due persone che hanno visto Mara quella notte anche se il datore di lavoro della Favro ha sempre raccontato che la donna è andata via allontanandosi dal locale, in cerca di un passaggio. Poco dopo, ha sempre raccontato il Milione, a casa sua sono arrivati come di consueto i Carabinieri per un controllo, visto che lui non si può allontanare dal domicilio.
Mentre Milione ha da sempre cercato di collaborare in questa vicenda, aprendo le porte del locale, mostrando la sua casa, gli scantinati e il suo cellulare, Cosimo Esposito è invece sparito. Ha lasciato la Val di Susa e non ha mai voluto parlare con i giornalisti di questa vicenda, redendosi disponibile solo con gli inquirenti. Due modi molto diversi di vivere una situazione non facile mentre tutti cercano di comprendere cosa sia davvero accaduto quella notte a Mara Favro.