Anna Viliani uccisa dal figlio a Montepaiano: “volevo uccidere tutti, mi picchiavano da quando ero piccolo”
Ha confessato il figlio di Anna Viliani la donna uccisa e ritrovata morta dopo l'incendio. Una tragedia che poteva essere evitata?
Un delitto che ha sconvolto un’intera comunità, una tragedia annunciata che ha portato alla morte di una madre per mano del figlio. Questo è il drammatico epilogo della vicenda di Anna Viliani, una donna di 60 anni che per anni ha affrontato da sola le difficoltà di crescere un figlio problematico. Un caso che ha suscitato sgomento e interrogativi, soprattutto alla luce dei segnali di pericolo che erano stati più volte ignorati. Si poteva fare qualcosa per evitare questo dramma? Purtroppo non c’è una risposta e Anna è morta, in modo orribile.
Anna Viliani uccisa in casa dal figlio: la confessione
I particolari più agghiaccianti emergono direttamente dal racconto del giovane assassino al procuratore Luca Tescaroli e al pm Laura Canovai, durante l’interrogatorio avvenuto nella stazione dei carabinieri di Vernio, con la presenza di un interprete della lingua italiana dei segni. Assistito dall’avvocato Roberta Roviello, il ragazzo ha ricostruito con lucidità le drammatiche ore dell’omicidio.
Ha spiegato di aver accoltellato ripetutamente la madre, infliggendole almeno dieci fendenti, come accertato dal medico legale Luciana Sonnellini. Tuttavia, la donna non è morta immediatamente: le coltellate non hanno colpito organi vitali. Ferita, ha tentato disperatamente di mettersi in salvo, ma le forze l’hanno abbandonata. Caduta a terra, è rimasta agonizzante per undici ore. Il figlio, in un gesto di crudeltà disarmante, l’ha semplicemente osservata mentre esalava gli ultimi respiri, senza prestarle alcun soccorso. Poi, alle quattro del mattino, ha dato fuoco all’abitazione utilizzando un accendino, appiccando le fiamme in diversi punti della casa.
Il movente dell’omicidio di Anna Viliani
Il giovane è uscito dall’abitazione solo quando il fumo ha reso l’aria irrespirabile. All’arrivo dei vigili del fuoco e dei carabinieri, vagava in stato confusionale nei pressi della villetta. Il cadavere di Anna Viliani è stato rinvenuto dai soccorritori dopo lo spegnimento dell’incendio.
Agli inquirenti, il giovane ha rivelato il movente della sua azione efferata, esprimendo un rancore profondo nei confronti di tutti i membri della sua famiglia. Ha dichiarato che, dopo aver ucciso la madre, avrebbe voluto eliminare anche il padre, il fratello (residente in Sicilia) e la fidanzata di quest’ultimo. Ha giustificato il suo odio raccontando episodi di presunti maltrattamenti subiti durante l’infanzia: “Mi picchiavano quando ero bambino”, avrebbe detto.
Un passato di segnali ignorati
Da tempo il giovane manifestava episodi di aggressività. Anna Viliani, 60 anni, aveva continuato a prendersi cura di lui da sola, dopo la separazione dal marito. Vivevano in una villetta a schiera di via Toccafondi a Montepiano, un’abitazione che portava i segni di lavori incompleti a causa delle difficoltà economiche. La donna si manteneva con lavori saltuari di pulizia, compresi alcuni incarichi presso la filiale dell’Unicredit del paese.
I vicini di casa confermano che la situazione era nota: le liti tra madre e figlio erano frequenti, tanto che il giovane era stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio (TSO) nel novembre scorso e ricoverato nel reparto di psichiatria. Anche in estate c’erano stati episodi preoccupanti, come la violenta lite di agosto, quando il ragazzo aveva trascinato la madre per i capelli. Tuttavia, una volta dimesso dall’ospedale, tutto sembrava tornato alla normalità, fino al tragico epilogo.
La Procura ha acquisito tutta la documentazione medica del giovane e ha disposto il suo trasferimento in una struttura sanitaria. Attualmente, si trova in stato di arresto con l’accusa di omicidio volontario. Gli inquirenti continueranno a indagare per ricostruire ogni dettaglio della vicenda e accertare se ci siano stati segnali d’allarme ignorati o sottovalutati.