Ti consiglio un podcast: Narciso, il femminicidio di Giulia Ballestri raccontato da Selvaggia Lucarelli
Ti consiglio un podcast: è Narciso, di Selvaggia Lucarelli. I primi 5 episodi sono dedicati al femminicidio di Giulia Ballestri
Ci sono in Italia, nelle prime posizioni delle classifiche dei podcast più ascoltati, lavori di chi ha seri problemi persino con la grammatica italiana ma riesce a scalzare, non si sa bene come sia possibile, posizioni. E poi ci sono podcast che vorresti quasi non finissero mai, per la potenza del racconto, anche se quella storia, è quella di un femminicidio. E’ il caso di Narciso, il nuovo podcast di Selvaggia Lucarelli che torna dopo un periodo di assenza.
Anche se nella sua news letter possibile ascoltare la sua voce, in podcast che affrontano argomenti di diverso genere, con la storia di Giulia Ballestri, la Lucarelli fa un lavoro molto particolare che riesce, per la prima volta, a raccontarci chi è Giulia. E non è poco. Fateci caso, ricordando questa storia, forse vi verrà subito in mente la foto che per settimane abbiamo visto su tutti i siti, nei programmi tg, sui TG. E’ la foto dell’assassino, la foto del marito di Giulia Ballestri. E’ il volto di Matteo Cagnoni. Con i suoi occhiali, il sorriso, il volto pulito. E quel “nomignolo” che gli si dava raccontando della storia: il dermatologo dei vip. Ma cosa ci ricordiamo di Giulia, se non del fatto che è stata uccisa in una villa, e di una foto, forse l’unica che abbiamo visto durante la narrazione di un atroce femminicidio? I suoi capelli neri, il volto magro: questo è il ricordo che io ho personalmente di una donna di cui non ricordavo neppure che lavoro facesse. Sapevo che era una mamma, che il suo matrimonio era in crisi. Che è stata cercata, che anche di lei si era detto che se ne fosse andata. E invece era stata uccisa. Ricordo i video di Matteo Cagnoni che lo mostrano uscire da quella villa, ricordo le immagini che ci raccontano di come l’uomo avesse agito. E ben poco altro di Giulia.
Narciso il nuovo podcast di Selvaggia Lucarelli che racconta il femminicidio di Giulia Ballestri
E così incuriosita da questo nuovo lavoro della Lucarelli, ho iniziato ad ascoltare, rendendomi conto che, pur avendo trattato quella storia per motivi legati al lavoro che facciamo su UNF, sapevo ben poco della vittima. Cosa che non succede sempre, perchè spesso, di donne uccise come è capitato alla signora Ballestri sappiamo tanto. Pensiamo a Melania Rea, pensiamo a Roberta Ragusa. Casi imparagonabili certo, mediaticamente parlando. Ma anche in altre situazioni sono state mostrate chat, sono state raccontate storie , ascoltate le amiche delle donne uccise. Complice probabilmente anche la riservatezza della famiglia Ballestri, che ha sicuramente voluto tutelare i tre figli di Giulia, di lei sappiamo molto poco. Sappiamo invece molto di Cagnoni.
E dunque inizia il mio ascolto di un podcast nel quale la Lucarelli spiega subito che a Ravenna si vuole parlare poco della cosa, ma che c’è una donna che ha voluto aprire il suo cuore e parlare di Giulia come poche altre persone potevano fare: è la sua tata, che è diventata poi nel tempo anche la “dada” dei suoi tre figli. E pensare che ingenuamente, quando Selvaggia Lucarelli aveva mostrato spesso foto di Ravenna spiegando che si trovava lì per lavoro, avevo pensato che volesse raccontare la storia della ristoratrice di 4 ristoranti distrutta dopo una delle puntate del programma. Mi sbagliavo.
Quello che ho ascoltato mi ha rapita, colpita. Mi ha fatto comprendere quanto poco sapevamo della vita di Giulia, del suo matrimonio. Di una donna che si è annullata anni e anni; una donna costretta a prendere farmaci, a non uscire di casa, a non lavorare, persino ad avere rapporti che non avrebbe voluto avere, da un marito padrone attento solo all’apparenza e poco al resto. Un marito del quale probabilmente Giulia non era mai stata innamorata. Ne viene fuori un racconto potente, reso unico dalla voce della tata della Ballestri, che con grande lucidità ricorda come se fosse ieri, tutto quello che accadeva nella casa della famiglia Cagnani. Non è una storia di degrado, non è una storia di disagio, non è una storia di quelle che ti spingono a voler sapere sempre di più per guardare dallo spioncino. Mi sono data questa spiegazione quando ho cercato di capire come mai non abbiamo cercato di comprendere di più chi era Giulia. Era il 2016 è vero, avevo 10 anni in meno e una maturità diversa anche rispetto a queste tematiche. Oggi però quel podcast lo ascolto con una consapevolezza diversa ed è per questo che ve lo consiglio.
I 5 episodi della serie prodotta da Chora Media sono disponibili in anteprima sull’app MyTim, e sono stati pubblicati su tutte le principali piattaforme audio da venerdì 24 gennaio. Ogni giorno c’è un nuovo episodio.
Consiglio questo podcast perchè scoprirete che c’è molto altro dietro al femminicidio di Giulia Ballestri: ci sono patriarcato, ci sono credenze e riti, lettura delle carte, violenza di genere. C’è possesso, egoismo, impotenza. Ci sono soldi, vita agiata, vita di facciata. E poi c’è Giulia che, nonostante tutto, viene ricordata da chi l’ha conosciuta come un vulcano di simpatia, di allegria e di empatia. Tutto l’opposto di quel marito “musone”, così lo ha definito la tata, dal quale Giulia si era allontanata persino il giorno del matrimonio, non volendo passare quelle ore di apparente felicità accanto a lui. E poi c’è Giulia: i suoi sentimenti, la sua vita, la sua voglia di rinascere e tutto quello che non le è stato concesso.
Se volete impiegare bene 5 ore del vostro tempo fatelo ascoltando questo podcast. Lo trovate qui >> https://open.spotify.com/show/6HPvrgJnpcLxZgQ7kvTbUC
NARCISO è una serie podcast di Chora Media scritta da Selvaggia Lucarelli con Federica Campana.
La cura editoriale è di Sabrina Tinelli.
La sigla, le musiche originali e il sound design sono di Luca Micheli.
La post produzione e il montaggio sono di Luca Micheli e Mattia Liciotti.
La finalizzazione è di Guido Bertolotti.
La senior producer è Ilaria Celeghin.
Il coordinamento della post produzione è di Matteo Scelsa.
Il fonico di studio è Luca Possi.