Omicidio Pierina Paganelli: il dna di Dassilva non c’è sulla scena del crimine
Omicidio Pierina Paganelli: sulla scena del crimine non ci sono tracce di Louis Dassilva, in carcere con l'accusa di averla uccisa
Chi ha ucciso Pierina Paganelli? In carcere da giugno con l’accusa di aver ucciso l’anziana nel garage dello stabile in cui abitava, c’è Louis Dassilva che ha sempre dichiarato di non avere nulla a che fare con la morte della donna. Ma per la procura di Rimini non ci sono dubbi: è l’amante di Manuela Bianchi ad aver ucciso la “suocera” della sua donna, che avrebbe potuto ostacolare i loro piani in futuro. La prova regina sarebbe il video che mostra Louis a pochi minuti dall’omicidio mentre passa davanti alle famose telecamere della farmacia.
Può bastare? Per la difesa no, anche perchè Louis Dassilva, secondo il suo team difensivo, non è la persona che si vede in quelle immagini. E oggi arriva un’altra notizia che potrebbe giocare a favore del senegalese. Sulla scena del crimine non ci sono tracce del suo dna, non c’è nulla che rimandi a lui. Non una grande novità per chi indaga: gli investigatori infatti sono convinti che l’uomo indossasse non solo dei guanti ma anche una tuta come quelle da imbianchino, per evitare di lasciare tracce del suo passaggio. Ma dove avrebbe buttato o nascosto tutto, visto che un paio di minuti dopo l’omicidio di Pierina, verrebbe appunto ripreso dal video della farmacia? Se quell’uomo è Dassilva, dove sono finiti i vestiti che indossava per coprirsi?
Omicidio Pierina Paganelli: nessuna traccia di Louis Dassilva sulla scena del crimine
Sul corpo e sulla scena del crimine non ci sono tracce di Dna riconducibili a Louis Dassilva, unico indagato attualmente in carcere per l’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa nel garage del condominio di via del Ciclamino a Rimini il 3 ottobre del 2023. È questo l’esito della perizia affidata dal Gip di Rimini al professore Emiliano Giardina e depositata lo scorso 30 dicembre. «Un risultato determinante – ha dichiarato al Corriere di Romagna l’avvocato di Dassilva, Riario Fabbri – che esclude il nostro assistito dalla scena del crimine oltre ogni ragionevole dubbio».
Già nei giorni passati Roberta Bruzzone aveva parlato di questa possibilità, dicendosi certa che a prescindere da questo risultato, si andrà a processo con il Dassilva indagato. Ma la difesa ha le sue armi da giocare per dimostrare, secondo la criminologa, l’innocenza del senegalese.
Va detto che su tutti gli oggetti esaminati dal perito, non ci sono tracce di Dna degli altri protagonisti di questo giallo che da circa due anni è al centro di talk e programmi di approfondimento. Nessuna traccia di Manuela Bianchi o di suo fratello Loris, per cui il mistero, è ancora aperto.