Attualità Italiana

Aurora morta a 14 anni, la famiglia non ha dubbi: è stato un femminicidio

Maltrattamenti, liti, violenza: Aurora aveva solo 14 anni ma aveva già conosciuto purtroppo, l'amore tossico. Ed è per questo che la famiglia non crede al suicidio e chiede giustizia. Occhi puntati sul suo ex

aurora morta a piacenza

Il dramma di Aurora ha sconvolto la città di Piacenza e non solo. Una storia di dolore, paura e sofferenza che, per molti, lascia poco spazio a dubbi: quella di Aurora non sarebbe stata una tragica fatalità, né un suicidio, ma il culmine di una relazione tossica, segnata da violenza e ossessione. Un femminicidio, che si sarebbe consumato tra due minori, una vicenda sconvolgente che accende per l’ennesima volta una luce sulla tossicità delle relazioni, a tutte le età.

Aurora aveva soltanto 14 anni quando è precipitata dal settimo piano di un palazzo di via IV Novembre. Insieme a lei, sul terrazzo, c’era il suo ex fidanzato, un ragazzo di soli 15 anni. La madre di Aurora non ha mai creduto che si sia trattato di un gesto volontario. Lo dice con forza, lo ripete agli inquirenti, e non è sola: anche la sorella maggiore Viktoria è convinta che dietro la morte della giovane ci sia la mano del suo ex, il ragazzo che già in passato l’aveva perseguitata, picchiata, e maltrattata.

Che cosa è successo davvero ad Aurora?

Pochi giorni prima della tragedia, Aurora aveva subito una delle aggressioni più violente da parte del 15enne, al punto da dover essere visitata da una ginecologa per una lacerazione. Un episodio che getta ombre pesantissime sulla natura della loro relazione e che, secondo il racconto della madre, è stato solo l’ultimo di una lunga serie di maltrattamenti. Ci sarebbero stati appostamenti, minacce, perfino strattonamenti in pubblico, raccontati da amiche e compagne di scuola, e sempre con la stessa matrice: la gelosia e il controllo ossessivo del fidanzato. Una situazione divenuta insostenibile per Aurora, che aveva deciso di troncare ogni rapporto con lui.

Anche i Servizi Sociali, che seguivano Aurora da qualche anno, erano al corrente della sua decisione e delle sue paure. Aveva confidato loro le preoccupazioni per quel fidanzato possessivo e violento, cercando un modo per mettere fine a quella sofferenza. Ma la giovane non ha avuto il tempo di liberarsi da quell’incubo.

La rabbia della sorella di Aurora che punta il dito contro l’ex fidanzato

Sui social, la sorella Viktoria non trattiene la rabbia: «Sia fatta giustizia — scrive —, no ai killer a piede libero». Accusa apertamente l’ex fidanzato di essere il responsabile della morte della sorella, di averla picchiata, trascinata e poi gettata dal settimo piano, per poi cercare di inscenare un suicidio chiamando il 118. Parole dure, che esprimono tutto il dolore di chi ha perso una persona cara in circostanze tragiche e che ora cerca solo verità e giustizia.

L’avvocata della famiglia, Lorenza Dordoni, cerca di mantenere un equilibrio tra la furia dei familiari e il corso della giustizia: «È fin troppo evidente che i familiari non credono assolutamente all’ipotesi di suicidio, così come non credono alla caduta accidentale. Al di là del loro comprensibile stato emotivo, noi confidiamo nell’attento lavoro di pm e carabinieri». Nel frattempo, stanno raccogliendo ogni elemento utile: testimonianze, messaggi, audio, tutto ciò che potrebbe fare luce su quanto accaduto e fornire agli inquirenti una base solida per chiarire la dinamica di questa tragedia.

L’ex fidanzato di Aurora indagato per omicidio volontario

Intanto, il ragazzo è stato indagato per omicidio volontario, ma al momento si è chiuso nel silenzio. Il suo avvocato lo descrive come «provato e sotto choc». Venerdì mattina, il giovane ha atteso Aurora sotto casa, e insieme sono saliti sul terrazzo dove, secondo la sua versione dei fatti, la ragazza sarebbe caduta da sola. Poi, avrebbe chiesto aiuto ad alcuni residenti, i quali hanno immediatamente allertato i carabinieri e i soccorsi. Il corpo di Aurora è stato ritrovato sul terrazzo di un appartamento tre piani più in basso, inerte e senza vita.

Adesso, tutte le speranze per chiarire definitivamente cosa sia accaduto quel tragico giorno sono riposte nell’autopsia e nell’analisi delle prove raccolte. La verità, qualunque essa sia, è ciò che la famiglia di Aurora, e tutta la comunità di Piacenza, attendono con il cuore in gola. In un contesto dove la giovinezza si è infranta contro la brutalità e la paura, resta solo il grido di chi vuole giustizia e spera che, almeno questa volta, la verità non resti sepolta sotto il peso del silenzio e dell’indifferenza.

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