Attualità Italiana

La disturbante intervista a Michele Misseri: smettiamola anche di chiamarlo zio

L'intervista a Michele Misseri, per come è stata confezionata a Le Iene, era davvero necessaria? E' apparsa disturbante per molti tratti

michele misseri le iene

Michele Misseri è libero di farsi intervistare, di raccontare la sua versione dei fatti, di contraddirsi da qui all’eternità per la milionesima volta. Come Le Iene possono e devono, se ritengono opportuno, raccontare la sua storia, dargli voce. C’è però un sottile limite tra il voler dire qualcosa che possa avere un interesse mediatico o giornalistico, e fare narrazione disturbante.

Pochi mesi fa, Michele Misseri era stato intervistato dai giornalisti di Salvo Sottile. E la sua intervista non aveva destato nessun genere di scalpore. Il motivo è evidente: il giornalista ha raccontato una storia, lo ha fatto parlare, lo ha ascoltato. Ha fatto il suo lavoro. Il pubblico poi sceglie se si tratta di qualcosa che vuole ascoltare oppure no. Diversi invece è andare a sedersi e mangiare allo stesso tavolo di un uomo accusato di aver occultato il cadavere di una ragazzina, Sarah Scazzi sua nipote, che proprio a pochi metri dal posto in cui l’inviato de Le Iene e il Misseri, bevevano il vino. Ecco questa sottile differenza nel voler fare notizia o nel voler dare una notizia. Non c’è bisogno di dover fare la ricotta con un uomo che continua a dire di essere un assassino, per mostrare non si sa bene cosa. Perchè non c’è nulla da dimostrare. In quella casa si è consumato un orrore, e anche per rispetto di una madre che ha perso sua figlia e che ha dovuto subire tutto questo dalla sua di famiglia, forse sarebbe il caso di smettere di trattare la storia, almeno con questo atteggiamento.

Michele Misseri: non chiamatelo “zio Michele”

Può fare tenerezza Michele Misseri, può suscitare empatia a qualcuno. Ed è giusto, se si vuole, dare voce a una vicenda che però, è chiusa e conclusa. Ci sono stati tre processi, ci sono state delle condanne. Michele Misseri ha pagato per quello che ha commesso. Ma vederlo in tv mentre parla davanti a quell’altarino di una ragazza che dice di aver ucciso, di una bambina, perchè Sarah era ancora così piccola e ingenua da non rendersi conto di quello che stava accadendo intorno a lei, è davvero disturbante.

Ci sono migliaia di casi inascoltati in questo paese, che meriterebbero l’attenzione mediatica che può essere un megafono. Continuare a parlare di questa vicenda, con questi toni, con questa narrazione, è discutibile. Il motivo per il quale si scelga di andare a dormire nella casa in cui una ragazzina è stata uccisa poi, è ancora più agghiacciante.

E smettiamola di chiamarlo zio Michele. E’ Michele Misseri un uomo accusato di aver occultato il cadavere di sua nipote, tra le altre cose, è un uomo che si dice colpevole di un omicidio. Possiamo chiamarlo con il suo nome.

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