Attualità Italiana

Moussa Sangare il rapper che sognava X-Factor ha ucciso Sharon Verzeni senza un perchè

Le prime immagini di Moussa Sangare, l'assassino di Sharon Verzeni. No ha saputo spiegare perchè ha ucciso la ragazza

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Lo sentivano cantare i vicini, sapevano del suo sogno, quello di fare musica. Aveva partecipato anche ai provini di X-Factor ma non ce l’aveva fatta. Moussa Sangare è il 31enne disoccupato accusato di aver ucciso Sharon Verzeni. E’ uscito di casa per scaricare la sua rabbia, pare abbia anche provato ad accoltellare altri due ragazzi ma poi ha cercato un’altra preda. Ha confessato Moussa, ha raccontato di aver ucciso Sharon senza un motivo. Non sa perchè lo ha fatto. E non riescono a darsi una spiegazione neppure gli amici, dicono che ultimamente era cambiato ma che mai si sarebbero aspettati di leggere la notizia oggi. Eppure in casa, molto vicino a Moussa, qualcuno che aveva paura di lui c’era. La mamma e la sorella del ragazzo lo avevano denunciato.

Moussa Sangare ha ucciso Sharon Verzeni

Una vita fatta di lavori saltuari, senza un’occupazione fissa, lunghe giornate e serate trascorse a vagare per il paese. Suo padre è morto anni fa, a causa di una malattia. Una mamma che lavorava molto per mantenere i suoi figli e per dare loro una vita dignitosa. La conoscono tutti in paese, a Suisio, fa la cuoca in un asilo. Anche per lei oggi la vita è cambiata per sempre.

“Per un periodo aveva lavorato per me, consegnava le pizze – racconta il titolare della pizzeria d’asporto ‘Le piramidi’ – era un ragazzo normale. L’ho incontrato 15 giorni fa, abbiamo parlato tranquillamente. Poi è entrato nel bar perché doveva cambiare dei soldi”. Chi si ferma a parlare con i giornalisti racconta che nell’ultimo periodo Moussa era più magro, sembrava provato. Mai nessuno però avrebbe immaginato che fosse capace di uccidere.

Oggi sua sorella dice che la famiglia non vuole commentare, che non si aspettavano questo genere di violenza. Eppure, risulterebbe una denuncia fatta proprio dai parenti contro Moussa Sangare, come si legge oggi sui siti web che trattano il caso. Per questo motivo il giovane da oltre un anno non viveva più in casa con sua madre.

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