La disperazione della mamma di Vincenzino, il bambino morto nel pozzo: “Non hanno fatto tutto per salvarlo”
I genitori di Vincenzino sono disperati e da Pomeriggio 5 News lanciano un urlo di rabbia ma anche pesanti accuse: il bambino caduto nel pozzo poteva essere salvato
Sono accuse molto pesanti quelle che arrivano da Pomeriggio 5 News dove i genitori di Vincenzino, il ragazzino caduto nel pozzo durante un campo scuola e morto poco dopo l’arrivo dei soccorritori, parlano per la prima volta di quello che è successo. Sono convinti che per il loro bambino si poteva fare di più, sono convinti che non è stato fatto il possibile e che il ragazzino avrebbe potuto essere salvato, se solo si fosse agito in modo diverso. Tutto è successo a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, quando una giornata di divertimento per i bambini del posto, si è trasformata in un incubo. Vincenzino stava giocando sul pozzo quando poi è caduto dentro.
La morte del piccolo Vincenzino nel pozzo: le accuse dei genitori
“Voglio giustizia per mio figlio – esordisce la madre di Vincenzo Lantieri al programma di Canale 5 -. Sono accadute tante cose, viene solo il vomito per quello che hanno fatto“. Secondo la madre, i soccorsi non sarebbero stati adeguati: “Dopo mezz’ora piena sono arrivati i soccorsi, lo hanno lasciato lì dentro e non hanno fatto tutto il possibile“, ha aggiunto. Le fa eco il marito: “Quel giorno non avevano le attrezzature, non erano idonee quelle persone per quel lavoro”.
Le accuse della famiglia del bambino sono molto precise e dirette. Non fanno giri di parole e puntano il dito proprio contro chi ha organizzato quei soccorsi. “Voglio sapere perché hanno salvato prima l’educatrice e poi nostro figlio. Lui ci chiamava, era vivo. Oggi poteva essere qui – ha detto, spiegando anche di non essere a conoscenza dei pericoli che il figlio poteva correre in quella fattoria didattica -. Non era un luogo idoneo per portare dei bambini. Quel giorno poteva essere una strage: voglio sapere chi ha firmato l’autorizzazione per portare a giocare dei bambini in quel pozzo”.
I genitori del piccolo Vincenzino sono disperati ma vogliono giustizia e lotteranno. E sul pozzo spiegano: “C’era una copertura improvvisata, non era recintato. I bambini giocavano nelle giostrine vicine al pozzo.In base alla profondità del pozzo il bambino si poteva salvare, il bambino poteva uscire da là“. Infine, la madre non ha voluto parlare dello scambio avuto con la soccorritrice, che aveva provato a calarsi nel pozzo per salvare Vincenzo: “Ho parlato all’educatrice, ma lasciamo stare questo discorso. Sono arrabbiata, addolorata. Io, mio marito e miei figli stiamo soffrendo. Sapevo che lo portavano in piscina e in una fattoria didattica”. Queste le parole della mamma del piccolo Vincenzino che andrà avanti fino a quando non avrà ottenuto giustizia.