Attualità Italiana

Yuleisi uccisa per sbaglio? Gli inquirenti sospettano l’ennesimo femminicidio: le ultime da Siena

Per gli inquirenti la morte di Yuleisi non è un incidente ma si tratta dell'ennesimo femminicidio: ecco le ultime notizie da Siena

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Che cosa è successo davvero a Yuleisi Ana Manyoma Casanova, la sua morte è stata causata realmente da un drammatico incidente? Tutto è successo il 10 agosto, nella casa di Siena nella quale la ragazza, di 33 anni, viveva insieme alla sua famiglia. E’ l’ennesimo femminicidio maturato nel nostro paese? Chi indaga teme proprio di si anche se il compagno di Yuleisi, continua a negare di averle fatto del male. Si difende e racconta di aver sparato per sbaglio. L’uomo, di 26 anni, è stato al momento arrestato per detenzione illegale di arma da fuoco, è anche indagato per maltrattamenti in famiglia, detenzione abusiva di munizioni e sostanze stupefacenti di tipo leggero. La Procura ipotizza l'”omicidio doloso aggravato dalla relazione affettiva e dal rapporto di convivenza”.  Yuleisi Ana Manyoma Casanova è morta a causa di un colpo alla testa, sparato a distanza ravvicinata. Proprio per questo motivi gli inquirenti non sono portati a credere alla pista dell’incidente e del colpo partito per caso.

Yuleisi Ana Manyoma Casanova: è stata uccisa dal suo compagno?

Yuleisi Ana lavorava come cuoca in un ristorante nel centro città e tutti la chiamavano “Giulia”. Viveva col compagno e  la figlia in via del Villino, vicino al centro storico di Siena. L’uomo e la donna erano nella stanza da letto quando un proiettile esploso da un fucile calibro 16 caricato a pallini ha raggiunto e ucciso Ana. In casa c’era anche la bambina, era in un’altra stanza con altre tre persone. Hanno dato l’allarme, ma i tentativi di rianimare la 33enne sono stati vani. In un primo momento si era detto che il colpo era partito per caso mentre il compagno della vittima stava mostrando l’arma alle altre persone presenti in casa, ma è emerso che Yuleisi e l’uomo erano appunto da soli in un’altra stanza al momento dello sparo. Inoltre emerge un quadro difficile, una relazione non proprio serena tra i due.

Interrogato per ore, l’uomo ha sostenuto che “il colpo è partito accidentalmente” mentre maneggiava l’arma. Versione che non ha convinto gli inquirenti, che lo hanno iscritto nel registro degli indagati. In ogni caso l’uomo, indagato, potrà tutelarsi nel migliore dei modi nominando un avvocato e periti che possano seguire il caso.

Nelle ultime ore state ascoltate anche le persone presenti in casa al momento dello sparo. Non sarebbero testimoni diretti perché, secondo quanto accertato dai magistrati, si trovavano in altre stanze. È stata disposta l’autopsia, l’arma è stata sequestrata, sono stati messi i sigilli all’appartamento per potere eseguire ulteriori rilievi. Adesso il compagno di Yuleisi dovrà anche spiegare come mai aveva una pistola in casa mentre gli inquirenti cercano il movente di questo possibile femminicidio.

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