La mamma di Patrizia annegata nel Natisone: “Tutti filmavano invece che pensare a salvarli”
E' scioccata la mamma di Patrizia, una delle due ragazze annegate a causa della piena del fiume Natisone. Stenta a credere che tutti abbiano filmato e nessuno abbia aiutato
E’ distrutta la mamma di Patrizia, una delle due ragazze annegate a causa della piena del fiume Natisone. Mentre lei piange sua figlia, sul web e in tv vengono mostrate quelle scioccanti immagini che raccontano, frame dopo frame, degli ultimi istanti della vita della sua giovane figlia. E stenta a credere che nessuno abbia fatto qualcosa per cercare di salvare i tre ragazzi. E’ scioccata invece dalla grande attenzione per i video che sono stati fatti, tutti pensavano a filmare ma nessuno ha dato una mano in concreto, ai tre ragazzi che sono morti a causa della piena. Patrizia Cormos sapeva nuotare ma la sua amica Bianca no. Ed è per questo che lei è rimasta lì, insieme a Cristian, e non ha cercato di mettersi in salvo.
Dolore e rabbia: parla la mamma di Patrizia una delle due ragazze annegate nel fiume Natisone
La madre di Patrizia non ha avuto il coraggio di guardare i video circolati online. Ha solo visto la foto di loro tre abbracciati e quella in cui sono sul greto all’asciutto. «Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati – dice Micaela –. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video. Lei era andata a fare una passeggiata, ha chiamato più volte il 112. Ha lasciato il suo nome, l’indirizzo. Ha detto `Chiamate mia mamma´» dice la donna disperata.
«Siamo stati orgogliosi di lei, era la nostra gioia – dice la mamma di Patrizia che si è fermata oggi a parlare con i giornalisti -. Andava a lavorare, a studiare, a divertirsi, sapeva dire `Mamma ti amo´. Ogni giorno mi scriveva messaggi su Whatsapp `Mamma ti amo, ti voglio bene´. Era sempre con noi».
Ora la speranza per la famiglia di Patrizia è che la sua morte possa servire a qualcosa, a evitare che possano capitare di nuovo delle simili tragedie. «Vorrei non fossero morte invano, magari che si fosse più pronti per salvare le persone, con meno autorizzazioni, perché non succeda più – aggiunge la madre di Patrizia -. Volevamo far conoscere a tutto il mondo nostra figlia perché era veramente bravissima. Forse si poteva fare di più, forse era il destino, ringrazio Dio che l’abbiano trovata così posso piangere sulla sua bara, questo ci dà la forza di sopravvivere».