Michele Misseri sta per lasciare il carcere e non arretra: “Ho ucciso io Sarah”
Michele Misseri a marzo potrà lasciare il carcere di Lecce dove è recluso ma continua a proclamarsi innocente, come spiega anche il suo avvocato
Presto lascerà il carcere Michele Misseri ma non cambia la sua versione, l’ultima data. Dopo aver accusato sua figlia Sabrina e sua moglie Cosima per l’omicidio della piccola Sarah Scazzi, il contadino di Avetrana, ha ritrattato. Ha sempre detto, anche durante i processi, di aver ucciso Sarah, di aver sbagliato ad accusare sua moglie e sua figlia ma questo non ha cambiato l’epilogo finale. Per la magistratura italiana, le due assassine di Sarah sono Cosima Serrano e sua figlia, Sabrina Misseri. Per entrambe è arrivata la condanna all’ergastolo mentre Michele Misseri, sta per lasciare il carcere, dopo aver scontato la sua pena. A marzo, quando compirà 70 anni, dovrebbe lasciare il carcere di Lecce.
L’avvocato di Michele Misseri ha ribadito che l’uomo continua a dire di essere l’unico colpevole per l’omicidio di sua nipote.
Michele Misseri: tra confessioni e ritrattazioni
Il 6 ottobre 2010 “Zio Michele” confessò al pm Mariano Buccoliero di aver ucciso la nipote, indicando anche la località in cui si trovava il pozzo nel quale aveva gettato il corpo. Mentre Sabrina e Cosima, come tutti ricorderete erano in casa, e andava in onda una puntata in diretta di Chi l’ha visto con Concetta, la mamma di Sarah presente, tutta Italia apprendeva che Misseri aveva svelato dove si trovava il corpo. Si era preso ogni colpa. Ma nove giorni dopo ritrattò la confessione finendo con il coinvolgere la figlia Sabrina. Michele, in seguito, ritrattò ancora addebitandosi l’uccisione della nipote 15enne, ma non è mai stato ritenuto il colpevole. La sua permanenza in carcere è stata accorciata per buona condotta e per gli sconti applicati in ossequio alla legge «svuota carceri». In carcere Michele Misseri ha intanto conseguito il titolo di licenza media.
Perchè Michele Misseri può già lasciare il carcere
A ridurre la detenzione nella cella del carcere di Lecce a Michele Misseri hanno contribuito anche le condizioni precarie della reclusione. Era stato infatti presentato nell’ottobre del 2022, un reclamo da parte del suo avvocato. Si lamentavano le inumane condizioni in cui Misseri viveva in carcere. Dopo le verifiche il giudice concluse che «la doglianza è fondata per 991 giorni, che la superficie libera per ogni detenuto è stata di 2.66 metri quadrati, condizioni lesive dei principi della convenzione della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha anche dovuto soffrire la mancanza di acqua calda e docce nella cella». In ragione di tutto ciò il magistrato accolse il reclamo e liquidò a Michele Misseri 472 euro a titolo di ristoro monetario.
Michele Misseri, processato e condannato a 8 anni di carcere per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove, beneficerà di uno sconto di pena ottenuto grazie alla buona condotta e in ossequio alla legge svuota carceri.