Seconda notte in carcere a Verona per Filippo Turetta: cosa ha chiesto
Due notti in carcere in Italia per Filippo Turetta che domani incontrerà il GIP di Venezia per il primo interrogatorio. Nel frattempo resta sorvegliato a vista in cella: ecco che cosa ha chiesto
E’ arrivato in Italia sabato mattina ed ha trascorso le sue prime due notti in carcere a Verona, Filippo Turetta, il giovane studente che ha ucciso la sua fidanzata Giulia Cecchettini. Non sappiamo ancora se nelle prossime ore deciderà di collaborare e raccontare quello che è accaduto realmente, alla polizia tedesca ha confessato di aver fatto del male alla sua fidanzata, dovrebbe quindi essere collaborativo anche con chi indaga in Italia. Intanto, il Turetta, resta in carcere, dove ha trascorso le prime 48 ore italiane. Sappiamo che l’ interrogatorio di garanzia davanti al gip di Venezia, Benedetta Vitolo, è in programma martedì, domani.
Le richieste di Filippo Turetta in carcere
In queste 48 ore trascorse in cella, Filippo Turetta è stato sorvegliato a vista dagli agenti della polizia penitenziaria, essendo un detenuto a rischio suicidio. Il giovane ha chiesto libri per poter studiare e ansiolitici per dormire. Ha anche espresso il desiderio di vedere i suoi genitori, ma non potrà farlo prima del faccia a faccia col giudice. Il padre e la madre di Filippo in questi giorni, dopo il suo arrivo in Italia, hanno deciso di non commentare e di aspettare un colloquio con il giovane. Nella loro ultima intervista avevano ribadito di essere sotto shock per quanto accaduto. L’ipotesi per questi due genitori è che sia successo qualcosa all’improvviso nel cervello di Filippo.
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Se decidesse di confessare l’omicidio, aiutando le indagini, Turetta potrebbe alleggerire la sua posizione processuale. E visto che il giovane studente ha deciso di collaborare con la polizia tedesca, raccontando di aver ucciso Giulia, ci si aspetta lo stesso genere di collaborazione con gli investigatori italiani. Ma quello che deciderà di fare Filippo, che al momento rischia anche una aggravante relativa alla premeditazione, lo scopriremo solo quando incontrerà il GIP di Venezia. E’ possibile infatti che il nuovo legale di Filippo Turetta gli consigli di avvalersi della facoltà di non rispondere in modo da avere maggiore tempo a disposizione per studiare le carte.
Filippo Turetta e la premeditazione per l’omicidio di Giulia
Chi indaga adesso deve capire che cosa è successo davvero: Filippo aveva dei sacchi della spazzatura, il nastro adesivo. C’è anche un video che mostrerebbe la sua macchina poche ore prima nel parcheggio di Fossò, come se si stesse visionando il posto. E poi il cambio di abiti, le ricerche in rete. Il lavoro degli inquirenti è solo all’inizio.