E adesso è caccia a Filippo Turetta, l’appello del procuratore: “Costituisciti”
Filippo Turetta è ancora in fuga? L'appello del procuratore dopo il ritrovamento del cadavere di Giulia Cecchettin questa mattina: l'invito al giovane è quello di mettere fine alla sua corsa e di fermarsi per costituirsi
E’ successo quello che tutte noi donne avevamo immaginato che fosse successo. E’ accaduto che Filippo Turetta nel corso di una lite ha picchiato Giulia Cecchettin, la sua ex ragazza, le ha fatto del male per poi costringerla a salire in macchina con lui. Giulia è scappata, come raccontano le telecamere che hanno ripreso tutto. Filippo l’ha inseguita, l’ha tramortita fino a renderla esanime. Poi l’ha rinchiusa in macchina e con lei ha iniziato quella che in molti pensavano fosse una grande fuga. In realtà, ha buttato via il cadavere della sua ragazza, in mezzo agli alberi, vicino a un lago. Gettata via come si fa con le cose che ci sono appartenute e che non ci servono più. Giulia, 22 anni, morta, uccisa, strappata alla vita, strappata alla famiglia che amava.
E’ la storia di Giulia ma è la storia di decine di altre donne, sempre più giovani, sempre più sole. Abbandonate da una società che non educa questi uomini. Donne che devono difendersi da sole, donne che devono leggere i segnali, dicono gli esperti. Gli stessi che forse dovrebbero invece comprendere se un uomo, ha un disagio, un problema e ha bisogno di ricevere aiuto.
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Oggi abbiamo scritto la parola fine a questa storia per metà perchè Filippo potrebbe essere vivo da qualche parte tra Italia o Austria o potrebbe aver scelto di mettere fine alla sua vita. Diceva che senza Giulia non sapeva stare e neppure questa frase così grave e significativa ha fatto comprendere a chi stava intorno a lui, quanto grande fosse il suo disagio, di quanto aiuto avrebbe potuto avere bisogno.
Il percorso di Filippo Turetta in macchina: è caccia all’uomo
Dopo il ritrovamento del cadavere di Giulia, è stato possibile anche ricostruire tutti i passaggi del percorso fatto da Filippo dopo sabato sera. Alle 23.15 di sabato 11 novembre il litigio tra Filippo e Giulia a Vigonovo, poco lontano dalla casa dei Cecchettin. Inizia lì l’incubo di Giulia che stava per tornare a casa, era a pochissimi passi dal suo papà. Lì viene picchiata e aggredita, come certifica il video che riprende tutto. Poi Filippo rinchiude una Giulia esamine in macchina e inizia la sua fuga.
A Zero Branco, 43 minuti dopo la mezzanotte tra sabato e domenica la seconda registrazione. L’auto attraversa il confine tra Veneto e Friuli e, alle 2 del mattino, viene fotografata a Caneva, Pordenone. Atro segnale del passaggio mezz’ora dopo, a Pioncavallo, ancora nel Pordenonese. Il giovane fuggitivo riporta quindi l’auto, che, presumibilmente, trasporta anche il corpo dell’ex fidanzata uccisa ore prima, in Veneto: delle 7.37 il fermo immagine che riprende la Punto a Palafavera, nella bellunese Val di Zoldo. Ancora un passaggio, nella giornata domenica 12, a Ospitale di Cortina.
In assenza di altre tracce, si era ipotizzata una fuga di Turetta all’estero, in direzione Austria: la traccia di Lienz, Tirolo orientale, ha confermato quell’ipotesi. Una telecamera che era doveva essere riparata, ha ripreso tutto, ma solo poche ore fa sono stati visionati i filmati, visto che era in manutenzione. La telecamera mostra la macchina di Filippo nel posto in cui è stato ritrovato il cadavere della ragazza. Secondo quanto raccontato dal Tg3 oggi, l’auto ritrovata nel parcheggio a pochi passi dal luogo in cui c’era anche il cadavere, è quella di Filippo ma le forze dell’ordine non hanno confermato.
L’appello a Filippo Turetta del procuratore
Il capo della procura di Venezia, Bruno Cherchi, poco fa ha rivolto un nuovo appello al giovane: «È un appello – ha spiegato – al ragazzo affinché si costituisca e possa dare la propria versione dei fatti. Speravamo di non dover dare questa notizia (il ritrovamento del corpo di Giulia, ndr) ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca».