A Zona Bianca la lettera della ragazza di Palermo stuprata dal branco
A Zona Bianca in esclusiva la lettera della ragazza di Palermo stuprata dal branco
Ha affidato i suoi sentimenti, le sue emozioni, le sue paure, a una lettera che ha scritto per Zona Bianca, la ragazza di Palermo stuprata dal branco. E’ tornata a parlare e lo ha fatto a cuore aperto. Rivolgendosi a tutti ha spiegato: “Non siamo noi sbagliate, sono sbagliati certi uomini che vedono la donna come un oggetto sessuale e non come un essere pieno di emozioni, sentimenti e vita alle spalle”. Una lunga lettera quella scritta dalla ragazza di 19 anni che ha denunciato i suoi stupratori ma che in queste settimane è stata anche travolta dall’odio social, dalle critiche e ha dovuto più volte sentirsi dire “te la sei cercata” solo perchè la notte dello stupro, era ubriaca.
Ma non solo odio, è chiaro. Anche una ondata di amore e di affetto e di solidarietà per questa ragazza che oggi cerca di andare avanti, pensando al suo futuro. Lo farà per sua madre, come ha scritto nella lettera indirizzata al programma di rete 4. Sua madre che, nonostante la malattia, le ha sempre insegnato il valore della vita.
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La ragazza di Palermo stuprata dal branco scrive a Zona Bianca
Nella sua lettera a Zona Bianca la ragazza ha scritto:
Molte donne hanno paura di denunciare per vergogna, non dobbiamo essere noi a vergognarci ma chi osa sfiorarci senza il nostro consenso. Ho letto di ragazze che dopo quello che è successo a me non vogliono più uscire… ma perché privarci di uscire? Perché noi? Sono le bestie che si dovrebbero essere private. Perché lasciarmi condizionare l’esistenza così tanto da persone che vogliono solo questo?
Poi spiega come sta ora:
Non sto sempre bene nonostante ci siano momenti in cui cerco di risollevarmi pensando al futuro. Purtroppo ho affrontato una vita non facile, ma devo andare avanti, voglio farlo, controvoglia, ma devo riuscirci. Non solo perché voglio una vita migliore ma anche per mia madre, che nonostante fosse molto malata e bloccata a letto, si faceva sempre vedere col sorriso
Oggi la ragazza vive in una comunità protetta ma la situazione non è semplice
A volte ci si spaventa per ripercussioni da parte di parenti e amici degli stupratori come è successo a me, che sono stata inondata di minacce. Se ci fosse una protezione completa molte più donne sarebbero disposte a denunciare. Mi dispiace dirlo ma non è sempre così
E poi
Ci sono donne che dopo aver denunciato vengono uccise o sfregiate e di certo nessuno vuole rischiare tutto ciò. Se ci fosse più tutela e una legge più incisiva, gli uomini stessi ci penserebbero due volte prima di fare una cosa simile. Molto spesso per loro è un semplice sfogo, ma se si parlasse di ergastolo o comunque di tanti di anni di carcere, ci penserebbero due volte anzi 20 prima di toccare una donna. Poi resterebbero solo i maniaci che purtroppo essendo malati manco gli importa della pena
La ragazza ha concluso la sua lettera con queste parole:
Ho sentito parlare di rieducazione per gli stupratori ma come si fa a pensare di rieducare una persona e lasciarla nuovamente in giro dopo che ha rovinato una ragazza? Ora, se qualcuno provasse a toccarmi, io piangerei. Non sono più capace di interagire con un uomo in tal senso.