Attualità Italiana

I genitori di Maria Michelle non hanno dubbi: uccisa da più persone. “L’hanno ammazzata”

Secondo i genitori di Maria Michelle, la ragazza sarebbe stata uccisa da più di una persona

genitori maria michelle

Sono parole di dolore e rabbia quelle raccolte dai giornalisti del Messaggero che hanno intercettato per qualche minuto i genitori di Maria Michelle Causo, la ragazzina di 17 anni che è stata uccisa ieri da un suo coetaneo nel quartiere Primavalle di Roma. Si sarebbe difesa nel corso di una lite ma avrebbe avuto la peggio, sarebbe stata uccisa a coltellate. Il ragazzo, il presunto assassino di Maria Michelle, è stato fermato ma i genitori della ragazza hanno dei dubbi. Non pensano che questo atroce omicidio sia opera di una persona sola e sono convinti che il ragazzo sia stato aiutato da qualcuno.

Leggi qui: Maria Michelle Causo uccisa a 17 anni: si indaga ancora, il movente forse la gelosia

Parlano i genitori di Maria Michelle: è stata ammazzata da più persone

«Me l’hanno ammazzata di botte. L’hanno ammazzata di botte e poi l’hanno finita a coltellate, tutte coltellate». Daniela, la mamma di Michelle, è sicura: «Lei era una ragazza forte. Non si sarebbe mai fatta sottomettere. Si menava pure coi maschi» e, per il padre, «Questo era troppo piccolo per ammazzarla da solo e poi metterla in un carrello. Sono sicuro che ci doveva essere pure qualcun altro» . La madre di Maria Michelle spiega inoltre che conosceva molto bene sua figlia e anche gli amici che frequentava e dubita che il ragazzino in questione, possa aver fatto tutto da solo. Se lo ha fatto, dice la mamma intervistata dal Messaggero, doveva essere sotto l’effetto di qualche farmaco potente o di psicofarmaci.

Non sembra avere dubbi su questo la donna. E anche il padre di Maria Michelle è convinto che una persona sola non avrebbe potuto mettere nel carrello il corpo di una persona morta.

Le indagini continuano, ancora da chiarire anche il movente. Nel frattempo è stato programmato per il prossimo lunedì, 3 luglio, l’interrogatorio di convalida nei confronti del ragazzo. Il diciassettenne è stato sorpreso a poca distanza dal punto in cui era stato lasciato il carrello, in via Borgia ed indossava ancora indumenti macchiati di sangue. Non ha però al momento confessato.

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