La piccola Diana morta di stenti in casa: Alessia Pifferi usciva in limousine e raccontava bugie a tutti
Emergono dettagli inquietanti nel corso del processo contro Alessia Pifferi per la morte della piccola Diana
Continua il processo contro Alessia Pifferi, la mamma della piccola Diana, morta di stenti dopo esser stata lasciata da sola nel mese di luglio del 2022 in casa da sua madre. Alessia Pifferi in aula ascolta quello che i suoi conoscenti raccontano della sua vita ma anche del rapporto con la piccola Diana. E’ toccato nelle ultime ore agli uomini più vicini ad Alessia. Non solo. Il capo della squadra Mobile Marco Carlì, ha spiegato quello che emerso in questo anno di indagini: Alessia Pifferi lasciava da sola la piccola Diana in casa. E’ emerso anche altro, un dettaglio inquietante che ha lasciato i presenti senza parole: la donna usciva di casa lasciando sua figlia da sola mentre per andare in giro ai suoi appuntamenti, usava anche una limousine.
E’ emerso che i parenti di Diana, nei giorni in cui la piccola era da sola in casa, chiedevano ad Alessia come stesse la bambina ma lei inventava scuse per non mandare foto o per non fare una video chiamata. Non avrebbe potuto farlo, visto che la piccola non era con lei ma era da sola nella casa di Milano dove l’aveva lasciata.
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In aula il racconto della madre di Alessia Pifferi, la nonna di Diana
In aula ieri anche Marina Assandri, la madre di Alessia Pifferi e nonna della piccola Diana. La donna ha detto: “Il 20 luglio le ho mandato il buongiorno e lei non mi ha risposto. Quando le ho chiesto se andasse tutto bene, mi ha detto: ‘Sì, stiamo rientrando. La bambina ieri mi ha fatto tribolare per i dentini’“. La donna ha ricostruito cosa è accaduto il giorno in cui è stato rinvenuto il corpo senza vita della nipotina. Ha spiegato che sua figlia Alessia le aveva detto che sarebbe andata al mare con la bimba e che, proprio in quei giorni, Diana aveva male ai dentini. “È partita di giovedì”, ha spiegato la donna in aula, “dopo tre giorni le ho telefonato una sera alle 18. Le ho chiesto di fare una videochiamata e mi ha detto che la bambina stava dormendo”. La piccola Diana era già morta ma la sua nonna non poteva saperlo.
La nonna di Diana non sa chi è il suo papà
La mamma di Alessia Pifferi, che è accusata di omicidio volontario pluriaggravato, ha anche ricordato il periodo in cui sua figlia era incinta. “Ai primi mesi di gravidanza mi ha detto di non dirlo a nessuno, neanche ai familiari più stretti”, ha spiegato. Ha aggiunto: “Diceva: ‘Questa è una cosa bella, mia, voglio dirla io’. Le ho sempre chiesto di dirmi chi fosse il papà, ma non lo ha mai fatto. Il giorno del parto mi ha mandato un messaggio per dirmi che ero diventata nonna e che la bambina si chiamava Diana come una principessa”.
Lo stile di vita di Alessia Pifferi
La madre di Diana, ascoltata dalle forze dell’ordine poche ore dopo la morte della bambina, aveva raccontato che quella non era la prima volta che lasciava sua figlia da sola, come se fosse normale lasciare una creatura di due anni sola. “Nelle settimane precedenti, aveva lasciato l’abitazione dal 2 al 4 luglio, dal 7 all’8 luglio e dall’8 all’11 luglio”, ha spiegato il comandante della squadra Mobile. Ha specificato che in “tutte queste situazioni era sempre senza la piccola Diana”. Era per la Pifferi una cosa normale lasciare la bambina, a chi glielo chiedeva, diceva che sua figlia era con una baby sitter ma non era vero.
Le inquietanti richieste degli uomini appena conosciuti in rete
Durante le indagini è emerso che Alessia Pifferi avrebbe voluto tornare con il suo ex e aveva anche minacciato di togliersi la vita. Una relazione che non è mai ripresa. La Pifferi ha invece incontrato diversi uomini conosciuti in rete. E’ emerso che Alessia Pifferi aveva avviato una serie di relazioni con uomini di volta in volta conosciuti online, che venivano invitati a casa o ai quali venivano inviate anche le foto della piccola Diana. Il capo della Mobile si è, quindi, soffermato su una chat con un uomo dove “si parla di dormire nudi abbracciati nella stessa stanza della bambina”, l’uomo chiede di poter baciare la piccola e lei risponde: “Certo che lo puoi fare”.
Il finto battesimo
E’ emerso che Alessia Pifferi aveva detto alle amiche di aver organizzato anche il battesimo per la piccola Diana ma invece “aveva noleggiato una limousine per un importo di 536 euro, a bordo della quale si è allontanata da via Parea a Milano“. Nessuna cerimonia per la piccola ma solo una cena romantica con l’uomo di Bergamo che in quel momento stava frequentando.