L’omicidio di Giulia: Impagnatiello ha fatto tutto da solo? Ipotesi complici
Qualcuno ha aiutato Alessandro Impagnatiello dopo l'omicidio di Giulia? Il cadavere è stato nascosto in casa e poi portato via da un complice?
Vanno avanti le indagini per scoprire che cosa è successo davvero dopo l’omicidio di Giulia Tramontano, perchè ci sarebbero davvero troppe cose che non tornano nel racconto di Alessandro Impagnatiello, con una confessione che al momento, non convincerebbe a pieno chi indaga.
E’ possibile che Alessandro abbia avuto un complice che lo abbia aiutato nelle ore successive all’omicidio, magari a spostare il cadavere di Giulia nel tentativo di occultarlo?
Il sospetto di un complice è sollevato a gran voce anche da Gianluigi Nuzzi , che già nell’ultima puntata di Quarto Grado aveva posto l’accento su questa situazione. Ne scrive di nuovo sulla Stampa. Il giornalista non riesce a credere neppure alla confessione del trentenne, come aveva detto anche in diretta a Quarto Grado, a poche ore dal ritrovamento del cadavere di Giulia.
Alessandro Impagnatiello ha fatto tutto da solo?
Nuzzi ipotizza un aiuto da parte di qualcuno a lui vicino dopo l’omicidio, per esempio venendo in suo soccorso nel cancellare le tracce o nel nascondere il cadavere. Secondo Nuzzi, al momento l’idea che Impagnatiello possa aver fatto tutto da solo sembra ancora improbabile.
Il conduttore di Quarto Grado, spiega che mentre erano in corso le ricerche di Giulia Tramontano, il fidanzato ha fatto qualcosa di inaspettato, nonostante sapesse di essere nel mirino di chi indaga. Si legge su La stampa:
si è mosso impunemente spostando il corpo dopo aver già volte cercato di ridurlo in cenere .Davvero possiamo pensare che il cadavere sia sceso dalle scale, abbia raggiunto il garage e quindi il calo dell’auto senza che nessuno abbia incrociato l’assassino in questi suoi arditi spostamenti?
Cosa non torna
Le dichiarazioni di Impagnatiello non convincono ancora del tutto gli inquirenti, soprattutto riguardo al suo racconto sull’occultamento del cadavere. Il trentenne ha affermato di aver tenuto il corpo nel bagagliaio della sua T-Roc bianca dalle 7 di martedì fino alle 2.30 di mercoledì. Solo a quel punto avrebbe deciso di abbandonarlo, facendo sì che gli inquirenti lo trovassero solo all’1 di giovedì, quando ormai i sospetti nei suoi confronti erano diventati certezze. Tuttavia, diversi vicini hanno riferito di aver visto la sua auto nel parcheggio interno, con le portiere aperte, come se fosse appena stata lavata. Questo ha suscitato il sospetto degli inquirenti che il corpo potesse invece essere stato tenuto in un’intercapedine della casa nella notte tra lunedì e martedì. Le indicazioni temporali fornite da Impagnatiello non coincidono quindi, alimentando il dubbio che abbia confuso i giorni nel tentativo di coprire qualcuno che potrebbe averlo aiutato durante quelle ore.