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Manuel di Palo ucciso a Genova: fermato l’assassino

Manuel di Palo è stato ucciso ieri pomeriggio a Genova: fermato l'assassino, alla base ci sarebbe un movente economico

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Pomeriggio di sangue in pieno centro a Genova. La notizia di un omicidio ieri, ha sconvolto il capoluogo ligure. Una storia che è arrivata anche alla conclusione, con il fermo di un uomo, Filippo Giribaldi. Corre per strada, chiede di chiamare la polizia, chiede di chiamare i soccorsi e si autodenuncia mentre scappa, dice di aver ucciso un uomo. Tutto è successo nel cuore del centro storico di Genova.

Il Giribaldi è conosciuto a Genova, è un portuale della Compagnia Unica Lavoratori Merci Varie del capoluogo ligure (Culmv), nonché una figura di spicco di Libera Piazza, un’associazione no vax e no green pass. Chi lo incontra mentre dice di aver ucciso un uomo, cerca di calmarlo, non si capisce forse che cosa sta dicendo, ma a pochi metri dalla chiesa in cui il Giribaldi sta confessando l’omicidio, c’è il corpo della sua vittima. E’ stato ucciso Manuel di Palo, un uomo di 38 anni che secondo quanto riferisce il Corriere della sera, sarebbe vicino all’ambiente politico di Casa Pound. Il 35enne è stato ucciso con almeno di colpi di pistola, probabilmente una calibro 22. Quando arriva il personale del 118 non c’è più nulla da fare. Manuel di Paolo è già morto.

L’omicidio di Manuel di Palo al culmine di una lite

La prima ricostruzione di quello che è successo a Genova il 25 aprile, arriva questa mattina. Secondo quanto sia apprende, alcuni minuti prima, della sua confessione Giribaldi avrebbe sparato a Di Palo al culmine di una lite. Il diverbio sarebbe iniziato in Salita San Bartolomeo del Carmine: qui il portuale avrebbe sparato alcuni proiettili andati a vuoto. I due si sarebbero quindi rincorsi fino in via Polleri, dove il 38enne ha trovato la morte. Al momento il movente sul piatto porta verso i soldi. Ci sarebbe un motivo economico dietro alla lite. Sono stati i testimoni, che hanno in qualche modo ascoltato quanto si stavano dicendo i due, ad aver parlato alle forze dell’ordine del denaro.

L’arma del delitto è stata ritrovata poco lontano, occultata sotto un’auto parcheggiata in piazza Bandiera, ed è stata presa in carico dalla scientifica. Sul posto è subito arrivato anche il magistrato di turno, Eugenia Menichetti, e la zona è stata chiusa al traffico per consentire agli inquirenti di effettuare i rilievi del caso. Vanno avanti le indagini per mettere tutti i tasselli al loro posto.

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