Giallo di Toano, la disperazione di Riccardo e Silvia: “Dormiamo in macchina, siamo innocenti”
Silvia e Riccardo sono un fiume in piena e da Pomeriggio 5 raccontano una storia totalmente diversa sulla vita di Giuseppe Pedrazzini prima del ritrovamento nel pozzo
Sono un fiume in piena Riccardo e Silvia. Dopo giorno di silenzio hanno scelto due programmi Mediaset per raccontare la loro disperazione. Prima Mattino 5, poi una lunga intervista a Pomeriggio 5 nella puntata del 25 maggio 2022. La figlia di Giuseppe Pedrazzini, trovato morto in un pozzo a Toano, è distrutta. E suo marito, Riccardo, rompe il silenzio per negare le pesantissime accuse che i parenti della vittima in questi giorni hanno mosso contro di loro. Raccontano una versione totalmente opposta della storia di Giuseppe, un uomo così buono che tutti approfittavano di lui. E puntano il dito contro le stesse persone che sono andate in televisione a dire menzogne sul loro conto. Lo ribadiscono anche in lacrime: non hanno nulla a che fare con la morte di Giuseppe. Hanno anche una idea di cosa può essere successo ma non ne parlano nel rispetto del lavoro della magistratura. Ma sono disperati, non per le accuse ricevute ma perchè il loro bambino di 11 anni è stato affidato a una struttura: “Non ce l’hanno neanche fatto salutare per questo siamo qui in televisione, vogliamo che ci veda, che sappia che i suoi genitori stanno lottando per la verità” hanno detto Riccardo e Silvia in collegamento con lo studio di Barbara d’urso. Al momento i due sono accusati di aver occultato il cadavere di Giuseppe, in attesa degli esami autoptici che permetteranno di capire se l’uomo è morto per cause naturali o se è stato ucciso. Ma negano di essere coinvolti in questa storia. E quando Barbara d’Urso gli chiede come mai non si sono preoccupati per la sua assenza e non ne hanno denunciato la scomparsa, Silvia, la figlia dell’uomo commenta: “Non posso legare le persone, si è allontanato di sua volontà, pensavamo stesse bene altrove”.
Silvia e Riccardo hanno dovuto lasciare l’Emilia Romagna e non avendo un altro alloggio, al momento, vivono in macchina. Nelle ultime ore è stata accolta la richiesta del legale del dissequestro dei loro documenti e del loro conto in banca, ma non potranno partecipare ai funerali di Giuseppe. Potrà farlo invece, se vorrà, la vedova del 77enne, Marta Ghilardini
Riccardo e Silvia dalla tv urlano la loro innocenza
Quello che fa più male a Riccardo e Silvia sono le parole che hanno sentito sul loro conto da gente estranea ma anche da parenti. Negano le accuse lanciate contro di loro e ne lanciano di altre, parlano di fatture false, di persone che cercavano in continuazione di avere dei soldi dal Pedrazzini. Spiegano che tutti si erano allontanati quando entrambi hanno scoperto le truffe di cui il padre di Silvia era stato vittima. “Io non ho nessun problema di soldi, non ho bisogno di nulla vengo da una famiglia per bene e ho sempre lavorato nella mia vita, adesso faccio il musicista” spiega Riccardo che stenta a credere alle parole di chi a suo dire, pur di avere un minuto di visibilità è andato in tv a raccontare una serie di menzogne gravissime. “Con queste persone ne discuteremo in altre sedi” ha detto l’uomo nella trasmissione di Canale 5. Riccardo ha raccontato anche altri aneddoti, come quello relativi ai cartelli della proprietà privata: “Sapete chi li ha messi? Si li ho messi io e sapete perchè? Perchè me lo hanno detto i Carabinieri. Entravano sempre strane persone nella nostra proprietà e quando dicevamo qualcosa, dicevano che non si capiva che era privato e quindi, dopo decine di chiamate al 112, le forze dell’ordine mi hanno detto di mettere quei cartelli”.
Che cosa è successo a Giuseppe, a quanto pare, i due lo immaginano ma non ne possono parlare nel rispetto delle indagini. E confidano nella giustizia, aspettano che sia fatta luce e che ci sia tutta la verità su questa storia, ribadendo la loro totale innocenza.