E’ drammatico il bilancio da Ravanusa: sono 7 le vittime dopo l’esplosione
E' drammatico il bilancio da Ravanusa: sono sette le vittime, si cercano ancora due dispersi
Sono ancora lì alcuni parenti, sono lì per strada, seduti sui calcinacci, o su delle sedie che qualcuno ha portato per loro. Sono lì ad aspettare, credono ancora in un miracolo. Ma purtroppo le ultime notizie sono drammatiche. E’ infatti salito a 7 il bilancio delle vittime nel crollo delle palazzine nella cittadina di Ravanusa in provincia di Agrigento. I quattro corpi sono stati ritrovati dai vigili del fuoco in quello che era il terzo piano del palazzo: erano tutti insieme coperti dai calcinacci. Si tratta dei corpi di Selene Pagliarello e di suo marito Giuseppe Carmina, che erano andati a trovare i genitori di quest’ultimo, Angelo Carmina e Enza Zagarrio, che abitavano al terzo piano. Ed è drammatica la storia di Selene e Giuseppe, sposi da poco tempo. Selene era incinta, tra pochi giorni lei e suo marito avrebbero potuto abbracciare la creatura. E invece purtroppo, sono stati seppelliti dai calcinacci. Nessuna speranza per loro, solo dolore e disperazione.
Proseguono le ricerche degli ultimi due dispersi. Due le donne rimaste ferite e ricoverate in ospedale a Licata e Agrigento con traumi e fratture. Cento gli sfollati che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni.
Sono sette le vittime dopo il crollo della palazzina di Ravanusa
E mentre si cerca di capire che cosa è successo la maledetta sera di sabato, si fa il conto delle vittime, un dramma. Se le due persone che non sono state ancora trovate, risulteranno decedute, il bilancio parlerà di 9 morti, una strage. Pietro Carmina, Enza Zagarrio e Calogera Gioachina Minacori sono state le prime tre vittime identificate. Due donne sono sopravvissute: Rosa Carmina e Giuseppina Montana. Due appunto, sono ancora le persone disperse.
Il professor Pietro Carmina, classe 1953, era un docente di storia e filosofia al liceo classico di Canicattì, dove era stato anche vicepreside. L’anno scorso si era salvato miracolosamente dal Covid. La moglie, Carmela Scibetta, è dispersa.
E intanto mentre i vigili del fuoco fanno il loro lavoro e vanno avanti, scavando con e mani perchè temono che ci possano essere nuove esplosioni, nel quartiere si parla di quelle denunce fatte: c’era puzza di gas da giorni ma nessuno ha pensato di verificare. Oggi quella superficialità è costata cara: sono sette le persone che non ci sono più e decine le famiglie distrutte che non avranno pace.