Attualità Italiana

Nessuna regione cambia colore ma le zone rosse ci sono lo stesso

Nessun cambiamento per quanto riguarda i colori delle regioni dopo l'ultimo monitoraggio. Ma le zone rosse scattano a livello locale

Nessuna regione cambia colore ma le zone rosse ci sono lo stesso

L’’ultimo monitoraggio Iss-Ministero della Salute non ha prodotto cambiamenti per quanto riguarda i colori delle regioni rispetto alla gestione del Covid. Solo la Sicilia resta gialla, le altre regioni e province di Italia continuano a stazionare in zona bianca, ovvero quella con minori restrizioni. Le zone rosse, però, scattano lo stesso a livello locale. Significa che laddove si registri un aumento del rischio di diffusione del Covid, si adottano misure molto più restrittive per fare in modo che la situazione resti sotto controllo.

Alle porte c’è il tanto atteso autunno, quello che lo scorso anno ha causato nuove chiusure. Stavolta, l’intento del Governo è quello di evitare nuovamente di tornare al semi lockdown e per farlo ecco che si opta per l’attuazione di zone rosse a livello locale. 

Nessuna regione cambia colore ma le zone rosse ci sono lo stesso

L’ultimo monitoraggio individua alcune regioni un po’ più a rischio rispetto ad altre. Si tratta del Friuli Venezia Giulia, della Lombardia e della Provincia autonoma di Bolzano. Il resto d’Italia continua a essere considerato per fortuna a basso rischio. Sono stati individuati però dei focolai sparsi per il territorio. Il primo a Ischia, dove sono stati individuati nove bambini contagiati dal Covid 19 e per il momento asintomatici. Sono residenti in vari Comuni dell’isola e alcuni di loro frequentano la stessa comnpagnia (oltre che essere a scuola insieme). Un primo screening sui bimbi ha poi indotto a far scattare l’isolamento per circa una quarantina di persone. Si registra un focolaio anche all’Ospedale San Paolo di Savona. Tutti i positivi riscontrati sono asintomatici o paucisintomatici. In via del tutto precauzionale, però, stop alle visite ai pazienti e blocco dei nuovi ricoveri presso la struttura di degenza di Medicina.

E anche in provincia di Cosenza, è scattato l’allarme per la positività al virus di dodici ospiti e tre operatori di una Rsa a Bocchigliero. Situazione delicata anche a Trento perché nei giorni scorsi è scoppiato un focolaio all’ospedale Santa Chiara. Due pazienti e quattro operatori sanitari sono stati trovati positivi, ma stanno bene. Avevano già tutti ricevuto il vaccino, tranne uno dei due pazienti. 

Insomma a parte qualche focolaio qua e là, la situazione legata ai contagi sembra essere sotto controllo. Alcune zone sono state bollate come rosse in via precauzionale. Per esempio i comuni di Fabrizia e Acquaro, entrambi nel Vibonese, in Calabria, hanno passato tutta la scorsa settimane alle prese con regole ferree proprio per cercare di ridurre il numero dei contagi. E anche il campo nomadi di via Carrafiello a Giugliano, in provincia di Napoli, è zona rossa fino al 15 settembre. 

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