A Quarto Grado le scuse per Piera Maggio ma si continuerà a parlare di Denise: il motivo
Gianluigi Nuzzi spiega perchè Quarto Grado continuerà a parlare del caso Denise Pipitone nonostante la diffida fatta da Piera Maggio
La puntata di Quarto Grado è iniziata con le parole di Gianluigi Nuzzi dedicate dalla diffida da parte di Piera Maggio al programma Mediaset. La mamma di Denise Pipitone ha chiesto che il programma non tratti più il caso e non faccia il suo nome. Dopo un commovente ricordo per Giangavino Sulas, il programma è andato avanti e prima di entrare nel vivo della puntata, intitolata “il patto”, il conduttore ha voluto spiegare perchè non si può diffidare un programma che tratta di cronaca a non parlare di una notizia. Ha chiesto a suo modo scusa a Piera Maggio, ricordando che certo, lei è una vittima di questa storia, ma che tutto quello che è stato detto a Quarto Grado si basa sugli atti, suo verbali, su qualcosa che è stato raccontato nelle aule dei tribunali.
Quarto Grado va avanti e tratta il caso Denise Pipitone
Le parole di Gianluigi Nuzzi sula diffida di Piera Maggio a Quarto Grado:
Noi di Quarto Grado abbiamo un patto con voi del pubblico. Questo patto ha una regola: la notizia prima di tutto. E cosa vuol dire? Significa che noi non nascondiamo nulla, rispettiamo tutti e non abbiamo la presunzione di risolvere i casi. Possiamo avere un ruolo di stimolo delle indagini, raccontando tutto quello che succede. Questo lo possiamo fare senza farci dettare le scalette e i temi da nessuno. Se non dalla cronaca. La priorità è quella dei fatti. Questo è il patto che abbiamo con noi.
Il conduttore è tornato sul punto anche in altri momento della trasmissione ricordando che Piera Maggio è una vittima in questa storia è vero, e che il programma va solo verso una direzione: quella della verità. Perchè ci sono state troppe cose che non hanno funzionato in passato e bisogna far notare tutto.
E ancora:
Ho una parola in mente e che mi ripeto: rispetto. Rispetto delle vittime e dei parenti. Noi non inseguiamo i gossip e i ‘si dice’. Seguiamo i fatti, le testimonianze, le sentenze e le motivazioni. Parliamo del materiale che gli inquirenti forniscono. Dico questo con un groppo nel cuore. Da quando io conduco Quarto Grado ho un grande e unico rammarico. Ed è quello di non essere stato presente quando è scomparsa Denise. Se noi ci fossimo stati avremmo presidiato la giustizia e la verità. Qui le indagini sono state fatte malissimo, ma noi non eravamo in onda all’inizio di questa storia
Nella seconda parte del programma è stata data anche la parola a Carmelo Abbate, che si è presentato nello studio di Rete 4 con un faldone di fascicoli e ha spiegato che ogni sua affermazione si basa su quello che è scritto nei verbali. Il giornalista ha anche detto che non si può scusare, perchè al momento, non ha ancora capito per quale motivo si dovrebbe scusare.