Federico Ciontoli dopo l’omicidio di Marco Vannini: “Ho pensato di farla finita”
Omicidio Marco Vannini parla Federico Ciontoli: ha pensato di farla finita, ecco le ultime notizie
Una lunga intervista quella che ha rilasciato Federico Ciontoli a Repubblica. Parla di tutto quello che è successo negli ultimi anni, di come la sua vita è cambiata dopo la morte di Marco Vannini. E ogni volta che una persona della famiglia Ciontoli rilascia delle dichiarazioni, c’è sempre un seguito di polemiche che accompagna le varie interviste. E’ successo con le parole di Ciontoli a Storie Maledette, con la sua intervista per Selvaggia Lucarelli, e succede anche in questo caso, visto che Federico ha confessato delle cose molto forti, in merito alle difficoltà di questi anni da superare. Non ha nascosto anche di aver pensato al suicidio, una cosa che anche suo padre, Antonio Ciontoli, aveva detto a Selvaggia Lucarelli nella sua ultima intervista televisiva.
Federico Ciontoli torna a parlare: “Ho pensato di farla finita”
“Penso a Marco tutti i giorni. Non c’è più niente di bello, a parte Viola che mi è rimasta vicino. Mi sono fidato di mio padre e ho sbagliato, ma in quella situazione non potevo fare diversamente” ha detto Federico nella sua intervista a Repubblica. E ancora: “Ci penso tutti i giorni e tante volte ho pensato seriamente di farla finita. Se vado avanti è solo perché spero che prima o poi qualcuno si decida ad ascoltarmi”.
Nella sua intervista a Repubblica Federico parla di come è cambiata la sua vita dopo la notte di maggio del 2015, notte in cui Marco è stato ucciso: “Prima di quella sera studiavo ingegneria, avevo conseguito la laurea triennale. Ho lasciato quegli studi e mi sono iscritto a Filosofia. Ho smesso di cercare lavoro, ho inviato centinaia di curriculum, anche spiegando la mia situazione. Ma non è servito. Ora faccio volontariato in un posto che mi permette di avere cinque euro al giorno per mangiare e un luogo dove dormire”.
Federico ha ribadito che quella sera non ha visto cosa è successo nel bagno, che si è fidato del padre, che ha davvero creduto alla storia dell’attacco di panico. E ha spiegato: “Mi sono fidato di mio padre, era una persona più grande e più esperta di me. Ora so di aver sbagliato, ma in quella situazione non avrei potuto fare altro”. Oggi dice di provare rabbia nei suoi confronti, di sapere che ha commesso dei gravi errori. E spiega: “Se non le avesse commesse, non sarei qui. Però è mio padre. Sa benissimo di aver tolto il fidanzato alla figlia e di aver coinvolto la sua famiglia in questa tragedia. Sono sicuro che non era questo ciò che voleva e lo sta pagando”.
Sui fatti di quella sera aggiunge: “ Domandai a mio padre cosa fosse successo. Niente, è stato uno scherzo, disse. Presi le pistole e le portai via. Ma non per nasconderle, come è stato sostenuto“. E poi: “Oggi sappiamo che poteva salvarsi. E so che si poteva fare di più, perché so che era partito un colpo di pistola, so che mio padre di aveva detto una bugia e combinato quello che ha combinato. Ma questo discorso vale adesso. In quel momento, mi sono fidato di mio padre”.