Zona arancione scuro o arancione rafforzata: cosa si può fare e cosa no
Nasce la zona arancione rafforzata detta anche arancione scuro: che cosa si può fare e cosa no in queste zone
Si parla ormai da giorni di una sorta di nuova zona, nella mappa della nostra Italia. Una nuova sfumatura di arancione per alcune zone del nostro paese. Parliamo della zona arancione scuro o zona arancione rafforzata: due diverse definizioni che entreranno presto nelle abitudini e nelle conversazioni degli italiani. Ma che cosa succede in queste zone e perchè si è scelto di pensare a questa “sfumatura” evitando quindi di passare in una zona rossa vera e propria? In Lombardia ed Emilia-Romagna l’aumento dei contagi ha portato i presidenti di Regione a firmare delle ordinanze che istituiscono la zona arancione rafforzata. In particolare nelle aree che rientrano in queste zone, sono state segnalate decine di casi con le nuove varianti che destano preoccupazione.
Ma che cosa si può fare e che cosa non si può fare in queste zone? E quali sono le differenze tra le zone propriamente arancioni e quelle che finiscoo invece in zona arancione scuro? Molti cittadini trovano questa soluzione utile per evitare che si possa chiudere tutto come in zona rossa; per altri invece è l’ennesima mossa che serve solo a complicare le cose e a confondere le idee.
In parole povere, nelle zone in area arancione rafforzata o arancione scuro si prevedono regole più stringenti rispetto a quelle delle zone arancioni e leggermente più soft di quelle della zona rossa.
Nel nuovo DPCM ci potrebbero essere delle specifiche ben precise per queste aree in modo da non creare confusione.
Quali sono al momento i comuni in zona arancione rinforzata?
Al momento l’arancione rafforzato vale per 14 comuni dell’Emilia-Romagna (dal 25 febbraio all’11 febbraio), tra l’area di Imola e il ravennate. E per tutta la provincia di Brescia, otto comuni del bergamasco e uno del cremonese in Lombardia.
Quali sono le regole di queste zone e cosa cambia rispetto alla classica fascia arancione?
Al momento le restrizioni sono diverse tra Emilia-Romagna e Lombardia, con meno spostamenti consentiti da una parte e una maggiore chiusura delle scuole dall’altra. In generale, rispetto alle zone arancioni cambiano le regole sugli spostamenti, le seconde case e la scuola, meno su bar, ristoranti e negozi.
In Emilia-Romagna in zona arancione scuro i movimenti sono vietati anche all’interno dello stesso comune, contrariamente a quanto avviene nel resto della Regione, ora in zona arancione: non si può, quindi, uscire di casa neanche per spostarsi nel proprio comune. Restano possibili i movimenti per lavoro, necessità, salute e rientro al domicilio o alla residenza. Altra differenza rispetto alla classica zona arancione è anche il divieto di andare a trovare parenti e amici nelle abitazioni private. In Lombardia rispetto alla zona arancione classica, quindi, è vietato lo spostamento nelle seconde case. In più si prevede lo smart working obbligatorio, dove possibile. Quindi bisogna sempre consultare il sito della propria regione, o del proprio comune, per capire quali sono le regole che sono state istituite, visto che cambiano da regione a regione.
Al momento sia in Lombardia che in Emilia Romagna, le regole per Bar e Ristoranti restano le stesse della zona arancione classica. Anche per i negozi valgono le stelle regole della zona arancione classica.
Cosa cambia per la scuola nelle zone arancione scuro?
Nei comuni che entrano in zona arancione scuro o arancione rinforzata, si passa dalla didattica a distanza solamente per gli ultimi due anni delle medie e per le superiori a una quasi completa chiusura degli istituti. In Emilia-Romagna restano in presenza solamente i servizi educativi nella fascia 0-3 anni e le scuole dell’infanzia: per il resto si applica la didattica a distanza al 100%. In Lombardia, nelle zone che rientrano nella fascia arancione scuro invece, tutte le scuole sono chiuse, anche l’asilo nido e quelle per l’infanzia.