Conte, fiducia anche al Senato ma risicata: cosa succederà adesso?
Giuseppe Conte, fiducia anche al Senato: cosa succederà adesso? Ecco le opzioni possibili per il premier
Con 156 voti, Giuseppe Conte ha ottenuto la maggioranza anche al Senato, dopo aver raccolto consensi alla Camera. Ma non può certo cantare vittoria il premier, ben lontano dalla maggioranza assoluta di 161 voti che gli sarebbe servita per dormire sonni tranquilli. Si va avanti ma qualcosa si è rotto. La crisi di Governo aperta da Matteo Renzi, che ieri si è astenuto dalle votazioni insieme ai suoi, come aveva più volte affermato, potrebbe ripercuotersi sul futuro di un Governo decisamente traballante e che naviga a vista. L’Italia vive un futuro incerto e le prossime settimane si riveleranno molto importanti. La pandemia sta rendendo la guida del paese ancora più difficile, come ha affermato nei giorni scorsi lo stesso Giuseppe Conte. Che poi ha aggiunto: “Guidare un paese in queste condizioni è davvero molto complicato, credetemi“.
Conte, fiducia anche al Senato: cosa succederà adesso?
E adesso che cosa accadrà? Quale futuro attende il premier ma soprattutto gli italiani, già fortemente provati da una situazione incerta che dura ormai da mesi? La maggioranza al Senato raccolta nelle votazioni di ieri sera di certo non garantisce a Giuseppe Conte stabilità. Il premier potrebbe avere davanti a sé tre strade: riaprire a Renzi, colui che di fatto ha aperto la crisi, dimettersi e lasciare il posto a qualcun altro oppure temporeggiare per cercare di convincere un gruppo più folto di responsabili a sostenere il suo esecutivo dandogli modo di proseguire nella guida di un paese fortemente in crisi. Qualsiasi sarà la strada che Conte deciderà di intraprendere, non sarà esente da difficoltà.
Conte, fiducia anche al Senato: tre strade davanti a lui
Riaprire a Renzi per coinvolgerlo nuovamente nella maggioranza. Ma è davvero fattibile? Pare di no, soprattutto considerando che un rientro in corsa del leader di Italia Viva causerebbe una decisa spaccatura all’interno del Movimento 5 stelle, con almeno 10 senatori del fronte Di Battista ad aver posto un veto su un possibile rientro del fiorentino nei giochi.
Seconda strada percorribile: le dimissioni al Quirinale. Ma è ciò che davvero vuole il premier? Difficile da credere, più facile pensare che Giuseppe Conte possa chiedere a Sergio Mattarella alcuni giorni di tempo per cercare di allargare la maggioranza.
C’è anche un’altra strada che il presidente del Consiglio potrebbe percorrere: quella di prendere tempo per cercare di convincere altri senatori a sostenerlo in questo esecutivo. L’impresa si rivela sulla carta (e nei fatti) decisamente ardua ma pare essere l’ipotesi attualmente più probabile. C’è ancora un Ministero dell’Agricoltura da assegnare e un posto da sottosegretario agli Esteri, più il Ministero senza portafoglio per le Pari Opportunità: Conte potrebbe sfruttare queste carte per accaparrarsi la fiducia di qualche nuovo “sostenitore”.