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Jole Santelli riapre la Calabria e inizia la fase 2: i sindaci si ribellano e il Governo sarebbe pronto a diffidarla

Jole Santelli riapre la Calabria e inizia la fase 2: i sindaci si ribellano mentre da Roma potrebbe arrivare una diffida

Con il favore delle tenebre” scrivono in molti oggi sui social in Calabria, commentando quello che è successo ieri sera, quando intorno alle 22 Jole Santelli decideva che per la sua regione la fase 2 doveva iniziare. Con la sua ordinanza non invitava i commercianti a fare ordine per ripartire il 4 maggio ( andando già contro le indicazioni del Governo) ma accelerava i tempi. La fase 2 della Calabria infatti inizia dal 30 aprile. Con meno di 10 ore di anticipo sulle riaperture, la presidente della regione informava i suoi concittadini del grande cambiamento. Informava allo stesso tempo anche i sindaci che nulla sapevano di quello che sarebbe successo, tanto che molti di loro nella notte si sono dovuti riunire per fare il punto della situazione ed evitare che alle 7 del mattino davanti ai bar si formassero gruppi di gente che decideva di prendere il caffè. Già perchè da oggi in Calabria puoi prenotare un caffè prima di uscire di casa, ma puoi berlo solo nel bar che hanno spazio all’esterno, e prima devi misurare la febbre con un termoscanner, del quale però, almeno sentendo le parole dei sindaci di alcuni comuni calabresi, nessuno dispone. In Calabria da oggi puoi uscire per mangiare persino una pizza in pizzeria, purchè resti tutto all’aperto.

Ma i sindaci non ci stanno e da questa notte sono partite le contro ordinanze, perchè si sa, la confusione non era già tanta in tutta Italia, servira questa ordinanza per generare caos e confusione. La mossa dei primi cittadini è semplice: allinearsi a tutte le decisioni del Governo centrale, una sorta di ribellione contro la scellerata decisione della Santelli.

E’ chiaro che in una regione come la Calabria dove ormai da settimane i contagi giornalieri restano sotto le 30 unità, si possa e si debba pensare a una ripartenza. Ma questo non è di certo il modo per farlo. Senza una pianificazione, senza una riunione con i primi cittadini che si ritrovano poi a dover gestire questa complicata situazione.

IN CALABRIA I SINDACI DICONO NO ALL’ORDINANZA DI JOLE SANTELLI

Ed è per questo che a loro volta, con il favore delle tenebre, molti sindaci hanno detto no. Ernesto Alecci sindaco di Soverato si è preso almeno 24 ore di tempo per capire come muoversi congelando tutto; Giuseppe Papaleo sindaco di Davoli ha emanato una nuova ordinanza che stabilisce che nel suo comune si andrà avanti seguendo le impostazioni date e le restrizioni date dal Governo Centrale. Lo stesso ha fatto il sindaco di Catanzaro, che come riferisce Catanzaro Informa: ” Abramo è in procinto di emanare un’ordinanza in cui vengono confermate fino al prossimo 3 maggio le disposizioni emanate dal governo con il dpcm del 26 aprile scorso. Non sarà ancora possibile quindi, sul territorio del Comune di Catanzaro, consentire l’apertura di bar e ristoranti con tavolini all’esterno.

“Il Comune di Lamezia Terme adotterà domattina ordinanza con la quale bloccherà da subito l’applicazione del provvedimento della Regione Calabria del 29 aprile e continuerà ad adeguarsi alle prescrizioni nazionali ed a quanto stabilito nelle ordinanze sindacali emesse o da emettere. Dobbiamo salvaguardare la nostra salute ed il nostro futuro“. Con questo post su facebook, il Sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro annuncia di bloccare, nel suo territorio comunale, l’ordinanza della Regione Calabria.

E anche in provincia di Reggio Calabria ci si muove in questo senso. Il sindaco di Polistena, Michele Tripodi tuona: “Chi mette i tavoli fuori nel mio comune sarà multato”.

Il sindaco di Palmi , Giuseppe Ranuccio, si oppone per quanto di sua competenza, quindi per il territorio del comune di Palmi, all’ordinanza emessa stasera dal Governatore della Calabria Jole Santelli.

Sul proprio profilo facebook, il primo cittadino scrive: “stiamo già predisponendo nuova, apposita ordinanza, per vietare le irresponsabili aperture “concesse” dalla recentissima ordinanza regionale”

E nel frattempo da Roma arrivano altre voci: il Governo sarebbe pronto a diffidare Jole Santelli dopo la mossa fatta nella giornata del 29 aprile 2020.

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