Dramma a Monza, infermiera positiva al COVID-19 si suicida: temeva di aver contagiato altre persone
La storia di Daniela l'infermiera di Monza che si è tolta la vita pensando di poter contagiare altra gente
La Lombardia è in ginocchio, difficile comprendere tutto quello che sta succedendo in questi giorni, difficile anche solo immaginare quello che succede negli ospedali, senza vivere in prima persona il dramma. I medici, gli operatori sanitari sono in prima linea ma sono anche quelli che si ammalano maggiormente, purtroppo anche a causa della scarsità di dispositivi personali che permettano loro di proteggersi. E da Monza arriva una storia difficile, di quelle che non avremmo mai voluto raccontare. Eì la storia di Daniela, una infermiera di 34 anni che lavorava nel reparto di terapia intensiva all’ospedale San Gerardo. Daniela si è suicidata. Lo ha reso noto la Federazione nazionale degli infermieri spiegando che “anche se le cause non sono ancora note” il gesto può essere legato allo stress lavorativo per il coronavirus e alla preoccupazione di avere contagiato altre persone perché positiva.
I casi di covid-19 sono in aumento anche nella provincia di Monza e Brianza. I contagi confermati sono saliti a 1130 nell’ultimo bilancio, lunedì 23 marzo.
A MONZA UNA INFERMIERA SI SUICIDA: TROPPO STRESS E PAURA
“Ciò che Daniela ha vissuto nell’ultimo periodo, anche se non sono ancora note tutte le cause del gesto, ha pesantemente contribuito come la goccia che fa traboccare il vaso – scrive la Federazione -. Lo affermano anche i colleghi che le sono stati vicini nei momenti in cui, trovata positiva e messa in quarantena con sintomi, viveva un pesante stress per la paura di aver contagiato altri”.
La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche esprime “tutto il dolore e la costernazione degli infermieri alla notizia di una giovane collega che non ce l’ha fatta più” e aggiunge che “tutti i 450mila professionisti presenti in Italia si stringono uniti e con forza attorno alla famiglia, agli amici e ai colleghi”.
Non è purtroppo il solo caso. Una settimana fa da Venezia era arrivata una vicenda analoga, che a quanto pare viene confermata oggi: “Un fatto analogo era accaduto una settimana fa a Venezia, con le stesse motivazioni di fondo e anche se ci auguriamo il contrario, rischia in queste condizioni di stress e carenza di organici di non essere l’ultimo”.
“È sotto gli occhi di tutti la condizione e lo stress a cui i nostri professionisti sono sottoposti e di questo e di quanto sarebbe stato possibile fare in tempi non sospetti e che ora riteniamo sia non solo logico e doveroso, ma indispensabile fare, riparleremo quando l’emergenza sarà passata“, si legge ancora nella nota.
Da parte nostra le più sentito condoglianza alla famiglia di Daniela e ai suoi amici e colleghi.