Astori l’esito dell’autopsia: il cuore ha rallentato, la morte avvenuta per bradiaritmia (Foto)
I risultati dell'autopsia sul corpo di Davide Astori confermano la morte per cause naturali, morte per presunta bradiaritmia
Il primo esito dell’autopsia su Davide Astori conferma la morte per cause naturali. Il capitano della Fiorentina è morto perché il suo cuore ha smesso di battere, i battiti hanno rallentato fino a fermarsi. L’autopsia sul corpo di Astori eseguita dal direttore del Centro di patologia vascolare dell’Università di Padova, Gaetano Thiene, e dal professore di medicina legale Carlo Moreschi ha dato il primo responso “morte cardiaca”, morte per bradiaritmia. Per ulteriori approfondimenti sul perché sia sopravvenuta la morte per il giovane calciatore è necessario attendere 60 giorni, quelli per avere i risultati istologici. Intanto, il Pubblico Ministero Loffredo ha dato il nulla osta per la consegna della salma alla famiglia. I funerali di Davide Astori si terranno a Firenze giovedì 8 marzo alle ore 10 nella Basilica di Santa Croce. Il capitano per cui tutti piangono in questi giorni può tornare a casa, a Firenze, dove ogni dettaglio è stata curato, perché è il minimo che sentono di poter fare tutti per lui, per la sua famiglia.
La società è intervenuta per chiedere silenzio e rispetto. Fiorentina e Cagliari hanno ritirato insieme la maglia numero 13, un piccolo omaggio ad Astori mentre in tanti chiedono di intitolare lo stadio a Davide. Ci sarà tempo per pensare a tanto altro da poter fare ma adesso è il momento del dolore. Tutta la squadra della Fiorentina ha raggiunto a piedi il Franchi per attaccare su una cancellata la maglia del loro compagno autografata da tutti. Milan Badelj davanti a guidarli con una rosa bianca in mano, Riccardo Saponata scosso, tutti in lacrime.
I genitori di Davide sono rientrati a San Pellegrino, hanno riportato a casa il trolley viola e uno zaino del figlio. Renato e Anna, questi i loro nomi, avevano dormito insieme a Francesca Fioretti, compagna del calciatore, nell’albergo Là Di Moret che aveva ospitato tutta la squadra. Tanti gli striscioni, le sciarpe, i mazzi di fiori, le foto, i cartelli per l’ultimo saluto.